02.10.08 – I cittadini dell’Irpinia contro la discarica nel Formicoso

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Sul fronte istituzionale la notizia da commentare sarebbe l’affermazione di Berlusconi di non avere abbastanza potere, ma ne abbiamo già parlato e saremo costretti a tornarci.
Sul fronte politico la notizia più stimolante è che i comuni del Veneto hanno finalmente scoperto che con l’abolizione dell’ICI è scomparsa l’unica imposta federalista e loro sono ora tutti in deficit di fronte alla spesa per i servizi. Meglio tardi che mai.
Sul fronte civile colpisce la diffida che il questore di Palermo ha fatto giungere a Pietro Milazzo, dipendente della Biblioteca regionale e difensore dei senza casa: o la smette con la sua vita di militante o va al confino. Si resta di stucco e viene voglia di partire per Palermo a fare una manifestazione per lui.
Ma oggi era anche il giorno in cui i cittadini dell’Irpinia orientale si riunivano nell’area del Formicoso, dove l’altro giorno i soldati hanno recintato un’area che dovrebbe diventare la più grande e pericolosa discarica di materiali insidiosi sottratti ad altre discariche o portati via dagli ambienti urbani.
Avevamo e continuiamo ad avere il sospetto che la grande operazione di pulizia napoletana sia in buona parte cosmesi e propaganda. Spazzature e veleni vengono tolti dalla scena più visibile e nascosti chissà dove. Una parte va a bruciare in Germania. Un’altra in altri inceneritori.
Ma una quota cospicua della spazzatura lascia le zone metropolitane per andare a macchiare e inquinare territori che hanno l’unica colpa di essere poco densamente popolati. Qui l’elettorato non incute timore.
Ma ciò che viene fatto nel suo territorio non danneggia solo gli abitanti locali. Un paesaggio vuoto, punteggiato di piccoli paesi lontani uno dall’altro, con vaste distese a grano e pastura, non ha valore solo per chi ci vive e magari non è neanche contento di viverci. Né ha valore solo perché, per qualcuno, può avere una bellezza struggente proprio a causa del suo vuoto impressionante.
Ha valore inestimabile perché c’è, perché è lì. Perché si interpone con immobile, impersonale vastità percorsa dal vento tra le masse piene, affollate e rumorose delle grandi aree metropolitane. Senza saperlo tutti fruiamo del vantaggio di questi larghi vuoti benefici.
Sarebbe terribile non averli. Terribile sapere che non ci sono più. Il vuoto è un immenso valore in sé. Vogliono macchiarlo e riempirlo con i rifiuti che le città non riescono a smaltire. Oggi al Formicoso gli abitanti si riunivano a difesa della nobiltà del vuoto e del silenzio.

Pancho Pardi



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