03.10.08 – L’umanità di Berlusconi

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“Ma come è umano lei” devono aver detto le centinaia di Deputati e Senatori che fanno parte della maggioranza nelle due Camere. Berlusconi infatti ha appena presentato due editti. Nel primo annuncia, primo Presidente del Consiglio di un paese democratico, che d’ora in poi le sue leggi saranno decreti.

Vuol dire che ogni idea che passa per la testa del Premer diventa immediatamente esecutiva, entra in vigore subito, resta legge e si applica subito fino a che Camera e Senato riescono a trasformarla in legge con semplice timbratura della maggioranza.

E’ vero, c’è una scadenza per i decreti. Ma possono essere rinnovati almeno una volta, o ripetuti finché si vuole con cambiamenti che ne fanno “un decreto nuovo” la cui scadenza ricomincia a decorrere. Se si pensa alla pericolosità delle leggi che servono a Berlusconi, si può capire il pericolo in cui sta vivendo l’Italia, se Berlusconi non viene fermato dalla Corte Costituzionale o dal Presidente della Repubblica o dai Presidenti della due Camere.

Finora solo Fini, Presidente della Camera, ha detto che “così non si può andare avanti”. Il Presidente del Senato Schifani ha invece preferito rinviare il pacco al Presidente della Repubblica, dando la doverosa impressione di solidarietà. A Berlusconi.

Invece uno che si è seriamente preoccupato della sua decisione è stato proprio Berlusconi. E non sul lato costituzionale della decisione peronista – mussoliniana di governare per decreto. Si è preoccupato sul lato umano: “Deve essere deprimente stare lì seduti ad approvare decreti leggi pensati e decisi da me, approvarli senza discussione alla Camera o al Senato. Per quei poveretti vedo la depressione. Dico: la depressione in arrivo”.

Se si pensa che Camera e Senato, dove sta per dilagare la depressione, sono nel centro storico, e che nel centro storico sta per essere chiuso per sempre l’ospedale San Giacomo, compreso il reparto di psichiatria, Fini e Schifani dovranno provvedere al più presto a scaglionare le quote. Ci sarà chi, abbattuto da una routine senza scampo, sarà assegnato in soprannumero al Santo Spirito, chi all’Umberto Primo, chi al Fatebenefratelli. Berlusconi, come medico personale, ha Scapagnini, l’uomo che, da sindaco, ha portato Catania al fallimento (tagliata la luce per le strade), e, come clinico, ha spinto Berlusconi al limite alto di una euforia cupa e vendicativa.

Però, Berlusconi, non è depresso. Governa con i soldati. Non perde tempo a discutere e prova pietà per i parlamentari. I suoi, prima di tutto.

Furio Colombo



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