07.04.09 – Cicchitto e il grande complotto mediatico
L’onorevole Cicchitto, sì proprio lui, ha denunciato l’esistenza di un complotto mediatico contro Silvio Berlusconi. Se vivessimo in un paese semi normale, le sue parole potrebbero al massimo interessare il più vicino centro di salute mentale. Sarà invece il caso di prenderlo sul serio, anche perché queste espressioni seguono di poco le vere e proprie minacce che Berlusconi ha indirizzato contro la stampa che avrebbe osato dare conto delle sue esibizioni praghesi. “Mi sono rotto le scatole…mi verrebbe voglia di prendere provvedimenti…”, parole simili sarebbero considerate intollerabili in qualsiasi paese, forse solo l’amico Putin potrebbe esprimersi in modo così rozzo e violento. Eppure la reazione non è stata adeguata, sembra quasi che a re Silvio sia concesso tutto. Nei giorni scorsi, per esempio, le autorità di garanzia hanno ritenuto normale che il proprietario di Mediaset riunisse la maggioranza nel suo tinello e decidesse gli organigrammi della azienda concorrente. Di normalità in normalità, di omissione in omissione, ci sveglieremo una mattina con il polo Raiset già realizzato, con annessi e connessi.
Il presidentissimo, con tecnica collaudata (e ben descritta da Marco Travaglio) sposta l’attenzione generale su falsi obiettivi. Da qualche giorno ha lanciato il nome di Belpietro per la direzione del Tg1, tutti hanno espresso indignazione e terrore, convinti che questo sia davvero il principale obiettivo di Berlusconi. Non è così! Il presidente editore, in questo momento, sta lavorando ad un riassetto dei media. In questa prospettiva, ancora prima dei tg, viene il controllo delle reti, del marketing, della Sipra e la realizzazione di una alleanza strategica tra Rai e Mediaset che tenga fuori Sky dal mercato. Non casualmente l’autorità antitrust ha aperto un inchiesta, legittima, sul monopolio di Sky nel settore satellitare, ma si guarda bene dall’intervenire sulle posizioni dominanti e sugli accordi di cartello già in atto. Allo stesso modo, tra qualche tempo, scopriremo che è in atto una operazione per aprire le porte di La7 all’amico Tarek Ben Ammar, sodale di Silvio in mille avventure.
In quel momento la quadratura del cerchio sarà completata.
Altro che Belpietro! Alla fine della fiera siamo pronti a scommettere che Belpietro non ci sarà, ma ci saranno altri signori che garantiranno la fine del libero mercato e l’espulsione progressiva di quegli autori e di quei temi che “fanno venire l’ansia al presidente…”
Naturalmente speriamo di essere smentiti, e faremo di tutto perché questa profezia non si avveri, ma fingere di non sapere o di non vedere sarebbe davvero delittuoso…
Giuseppe Giulietti
(7 aprile 2009)
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