07.11.08 – Il jolly-clown italiano
Silvio Berlusconi ha scelto un percorso odioso, l’insulto razzista, per lanciare un annuncio politico. L’insulto, ormai, benché mutilato prontamente dalle agenzie italiane di un’altra frase di scherno (“E si muove e si comporta come se fosse il Messia”) ha fatto il giro del mondo e il suo effetto di stupore, di vera meraviglia, di incredulità, di penoso gesto comico, qualcosa come abbassare all’improvviso i pantaloni in pubblico, è appena iniziato.
Il clown italiano delle corna al ministro di Aznar e degli insulti (“Kapo”) all’eurodeputato tedesco Schultz è diventato di colpo un personaggio che si controlla poco ma che lavora molto a trame di destra che non sono il “liberalismo” di cui del resto non parla più, ma progetti di potere autorevolmente riconosciuti da Licio Gelli come “il piano P2”.
L’uscita dal vertice del mondo di un personaggio come George Bush avrebbe potuto essere compensata non dal disorientato galantuomo John McCain (a cui comunque l’ex ministro della Giustizia Castelli, in una intervista a “Il Giornale” riconosce i due grandi meriti di essere “bianco e cristiano”) ma dalla sua vice Sarah Palin, probabilmente poco equilibrata, sicuramente fascista e certamente sul mercato degli acquisti di un miliardario in cerca di complici.
Inaspettatamente non è accaduto. Non solo ha vinto un personaggio estraneo e avverso alla sempre più fitta ragnatela Reagan, Bush padre, Bush figlio. Ma anche intelligente, colto carismatico e nero.
La Storia cambia e Berlusconi, reso più libero di altri personaggi altrettanto pericolosi, dal suo danaro, muove a sua volta la sua pedina. La copre di ridicolo ma potrebbe essere calcolato. Dopo tutto decine di milioni di americani di origine italiana, benché imbarazzati a morte, premeranno perché prima o poi ci sia, persino per Berlusconi, una breve e secca telefonata presidenziale che qui verrà venduta come il riconoscimento e l’inchino del mondo.
Ma quel che premeva a Berlusconi, sotto il camouflage dell’insulto, era l’annuncio. L’annuncio è questo: L’Italia autoritaria e pericolosa di questa rozza e violenta destra italiana d’ora in poi starà con la Russia di Putin, avversa all’America. Il modello (soffocamento progressivo degli avversari e finta celebrazione della democrazia rappresentata dall’unico leader) è già definito e noto nel mondo. E’ il modello Putin.
Ha un volto tragico. Come nei film di Spiderman, Berlusconi vorrebbe dargli il volto ridanciano del jolly-clown. Ma nell’enfasi dell’insulto al “nero abbronzato” la maschera è caduta e almeno una cosa finalmente si sa nel mondo.
Il pericolo è Berlusconi. E’ un uomo ridicolo. Ma il pericolo che il clown miliardario rappresenta non è uno scherzo.
Furio Colombo
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