11 luglio 2008 – Furio Colombo: Quel che è mancato l’8 luglio
di Furio Colombo
La sera dell’8 luglio, in Piazza Navona, non ho potuto non ripensare al primo girotondo, al Palavobis di Milano organizzato e condotto da Flores D’Arcais, all’esordio severo e dignitoso di Paolo Sylos Labini, al modo in cui Dario Fo ha rinunciato alla sua maschera per essere, con i quarantamila autoconvocati, uno di loro, all’intervento di Federico Orlando. Tutta l’intelligenza, la passione, la competenza di chi, di volta in volta, prendeva la parola. Era centrata contro un unico obiettivo: Berlusconi e il berlusconismo padronale e illegale. Eravamo contenti della opposizione parlamentare in atto in quel momento? Se fossimo stati contenti, non ci sarebbe stato il Palavobis. L’autoconvocazione, da quel momento, è diventata uno straordinario rito della democrazia italiana. Importa poco che la politica dei politici (sinistra inclusa) abbia sempre deriso, respinto, e, nel più benevolo dei casi, compatito, i girotondi.
I girotondi sono diventati, fino a martedì 8 luglio, uno strumento grande e prezioso dei cittadini. Sì, lo so, alcune cose e persone sono rimaste intatte e hanno fatto con bravura ciò che la folla intelligente e partecipante dei girotondi si aspetta: sapere, capire e dire ciò che non si può sapere, capire e dire attraverso i manovrati e comandati mezzi di comunicazione di massa del regime. E così Paolo Flores D’Arcais e Pancho Pardi, Di Pietro e Camillieri, Rita Borsellino e Moni Ovadia sono stati, fra altri, i testimoni dei girotondi, così come i girotondi sono sempre stati (e per questo odiati) carichi d’informazione che non c’è, di giudizio che non c’è e di idee sul che fare che non ci sono.
Su questo mondo febbrile e un po’ angosciato lavoro per alzare argini contro il berlusconismo è precipitato come un camion di detriti, il messaggio di Beppe Grillo. Portava un annuncio tipo: “Andate via, non vedete che qui è finita?”. E conclude con il suo ormai celebre saluto il cui senso non è la volgarità ma la liquidazione totale. E avrà fatto dubitare moltissimi dell’idea di essere venuti.
La prossima volta? La prossima volta dovrà avere l’austera grinta del Palavobis. E l’indipendenza totale di allora dallo show business.
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