10.11.08 – Non c’è più niente da fare

MicroMega

“Veltroni si deve rassegnare. Ha perso le elezioni e per cinque anni non c’è più niente da fare. Se invece di fare queste manifestazioni si riposasse ci lascerebbe lavorare meglio e con più profitto per gli italiani” – Silvio Berlusconi dalla Cina, 26 ottobre 2008.

“Se un giorno mancasse alla democrazia la libertà di stampa o la presenza attiva di una opinione pubblica o di un partito politico che controlla l’operato del governo, quel giorno finirebbe la democrazia e inizierebbe la tirannia della maggioranza. Che differenza c’è fra perdere la libertà ad opera di un tirano oppure per il dominio incontrastato di una maggioranza senza opposizione?” – Alexander Hamilton, 1788.

Naturalmente Berlusconi, che è amico di Bush ma non dell’America, non sa niente di Alexander Hamilton e delle Carte Federaliste su cui si è costruita la Costituzione Americana. L’estraneità alla democrazia di Silvio Berlusconi è genuina, ed è originale perché comincia subito, dalla sua discesa in campo.

Non si presenta in persona, a giornalisti che potrebbero fargli delle domande. Manda una cassetta che nessuna televisione di paesi liberi avrebbe trasmesso, perché la tecnica è quella dei ricatti, suggerita forse dai suoi collaboratori bene ambientati in certe attività organizzate.

La sera in cui la cassetta è stata messa in onda al Tg1 e accettata come un cambiamento epocale della vita italiana, ero uno dei tre giornalisti che avrebbero dovuto fare domande al candidato, se il candidato si fosse mai presentato. Le domande sono state fatte e sono tuttora valide:

1. Ma è eleggibile, visto che è concessionario di un bene (le frequenze televisive) dello Stato?

2. E’ titolare di una ricchezza molto grande. Può dirci qualcosa su come l’ha accumulato in pochi anni?

3. E’ proprietario di reti televisive che si sono formate dopo che qualcuno, in tutta Italia, ha fatto saltare i ripetitori delle televisioni rivali, esplosioni e attentati, molto simili a quella di Via dei Georgofili, a Firenze.

Strano, no?

Pensandoci bene, non tanto per qualcuno che crede e dice che l’opposizione deve riposarsi. Gramsci, per esempio, si è riposato da morire.

Furio Colombo



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