11.02.09 – Eluana, sciacallaggio su Napolitano

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Non abbiamo simpatia alcuna per il linguaggio futurista, per le parole in libertà, per le espressioni roboanti anche quando sono condite in salsa antiberlusconiana. Per queste ragioni ci è anche capitato di dissentire da amici e compagni.

A maggior ragione troviamo vergognoso e significativo del barbaro spirito dei tempi, l’imbarazzo, il quasi silenzio, la deliberata scelta compiuta da alcuni editorialisti e da molti tg di oscurare o di minimizzare quanto è accaduto nell’aula del Senato. Il presidente e il vice presidente della destra, Gasparri e Quagliariello, hanno sostanzialmente accusato il presidente Napolitano di aver compartecipato alla morte di Eluana, ritardando o impedendo il decreto del governo. Non lo hanno chiamato assassino ma nel migliore dei casi gli hanno attribuito il ruolo del complice, se non del mandante.

Non osiamo pensare cosa sarebbe accaduto se le stesse parole fossero state pronunciate da Beppe Grillo, da Sabina Guzzanti o scritte da Marco Travaglio, o da un qualsiasi altro cittadino nei confronti del presidente del consiglio.

Restiamo in attesa di leggere un editoriale grondante sdegno con relativa richiesta di dimissioni da uno di quei professori sedicenti liberali che, ogni giorno, puntavano il dito contro Prodi e la sua “pessima compagnia”.

Dove sono finiti questi cattivi maestri della doppiezza politica e morale?
A meno che non si siano resi conto anche loro, questa sarebbe davvero una, buona notizia, che le parole di un comico o di un cittadino onesto debbano essere ritenute assai più credibili delle sguaiate invettive dei due capi del servizio d’ordine berlusconiano.

Giuseppe Giulietti



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