11.11.08 – Alitalia, paghi due prendi niente

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Nel dubbio, guardare il telegiornale. Il Tg2 di stasera lunedì 10 è meraviglioso: infarcito di rimostranze di cittadini sui voli mancati, lo sciopero dei treni, dei tram e degli autobus (a loro onore va detto che le testimonianze non sono così drammatiche come il Tg2 richiede, qualcuna addirittura ironica) riesce a dare come notizia d’apertura il via libera dell’Europa al piano per l’Alitalia del governo Berlusconi.
Il bello è che nell’illustrazione della notizia è costretto a dire, nel modo più sfuggente possibile, che l’Europa per dare il suo appoggio all’operazione pretende che i 300 milioni di euro dati ad Alitalia per sopravvivere nei giorni necessari per la conclusione del Piano Cai (l’Alitalia buona depurata dei suoi immensi debiti) siano considerati non un regalo ma un prestito.
Ma questo è il punto: chi restituirà quei 300 milioni sottratti a tutti i fondi-vittima espropriati a suo vantaggio, e a esclusivo vantaggio mediatico del suo principale propagandista?
Milioni sottratti alla ricerca scientifica e a una quantità impressionante di altri soggetti di rilievo pubblico. Milioni che nella loro migrazione verso la voragine Alitalia hanno privato di risorse non si sa quante vittime civili di ogni ordine e grado.
Per l’Europa non sono un regalo. Vanno restituiti. Ma i capitani coraggiosi di Cai avevano parlato chiaro, come sanno fare solo i capitalisti quando parlano di soldi: la restituzione non è affare nostro.
E di chi allora?
Di noi, poveri coglioni su cui già grava l’immenso debito della bad company, la compagnia cattiva che contiene in sé tutti i debiti di Alitalia, affinché i moderni azionisti di Cai (l’Alitalia buona) possano guadagnare tranquilli.
Aggiungiamo una tacca al nostro conto in perdita: non basta coprire la bad company, si dovrà coprire anche quei 300 milioni che abbiamo già pagato sotto forma di minori benefici pubblici. Paghi due: prendi niente.

Pancho Pardi



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