12.12.08 – In piazza contro il pensiero unico
Ciascun componente di Articolo21 deciderà se aderire o meno alla sciopero generale indetto per oggi dalla Cgil. Personalmente, condividendo le ragioni della iniziativa, aderirò e parteciperò alle manifestazioni che animeranno tante piazze italiane. Parteciperò anche per contrastare questa sorta di pensiero unico che sembra aver avvolto tanta parte dei media. Nei confronti della Cgil è in atto una campagna che punta a delegittimare e a mettere in ginocchio il più grande sindacato italiano. Le motivazioni dello sciopero sono state nascoste o deformate. Chiunque non condivida le compatibilità imposte dalla Confindustra e dal governo Berlusconi diventa immediatamente "Vecchio, incapace di affrontare le sfide, legato ad un mondo che non c’è più…". Quando la Lega sta in mezzo al popolo del nord viene descritta come una grande forza radicata nel territorio e capace di ascoltare la gente. Quando la Cgil decide di ascoltare il suo popolo e di dare voce alle ragioni del malessere sociale, viene descritta come un residuo archeologico. Nei confronti dello sciopero si è passati da una campagna fondata sul dileggio e la delegittimazione, alla stategia del silenzio, nella speranza che la protesta fallisca e che, subito dopo, si possa passare alla resa dei conti e alla liquidazione di ogni forma di opposizione sociale. Il presidente del consiglio ha già annunciato che intende espellere dagli schermi il malessere sociale, chi lo rappresenta e chi insiste a volerlo rappresentare mediaticamente. L’eventuale fallimento dello sciopero potrebbe avere conseguenze gravi anche per chi non lo condivide. Sappiamo bene che molti si fregheranno le mani se potranno festeggiare la sconfitta di Epifani e dei suoi compagni, forse persino qualcuno nelle fila delle opposizioni. Chiunque creda nei valori racchiusi nell’articolo 21 della Costituzione deve augurarsi il contrario, un Berlusconi trionfante finirebbe per travolgere furbi e furbetti. Nella sua lista di proscrizione non ci sono solo comunisti ed estremisti, per usare l’elegante linguaggio di Gasparri e camerati, ma chiunque voglia continuare a rappresentare il conflitto sociale in forme autonome. Il trattamento che in queste ore viene riservato alla Cgil e alle opposizioni, sarà presto riservato a tanti altri. La sconfitta della Cgil sarebbe una sconfitta collettiva. Saremmo tutti più deboli, i diritti di tutti diventerebbero sempre più fragili. Per queste ragioni parteciperò, e allo stesso modo parteciperò con altrettanta passione alle inevitabili iniziative unitarie che, presto, molto presto, dovranno essere proclamate da tutti i sindacati, senza eccezione alcuna. A colpi di spot, infatti, si può forse vincere la battaglia propagandistica, ma purtroppo sarà impossibile persino per Berlusconi contrastare con efficacia povertà, recessione, declino culturale e etico.
Giuseppe Giulietti
MicroMega rimane a disposizione dei titolari di copyright che non fosse riuscita a raggiungere.