13.10.08 – Ultras e cori fascisti, il Viminale minimizza

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Il responsabile dello specifico osservatorio del Viminale ci ha fatto sapere che i saluti romani e i cori “duce duce” che hanno simpaticamente accompagnato la trasferta di alcuni garbati presunti tifosi in Bulgaria, non sarebbero in alcun modo perseguibili perché accaduti fuori dai confini nazionali, in un paese che non prevede questo tipo di reato. La motivazione è davvero a prova di bomba, anzi di manganello. Se qualche irriducibile comunista dovesse continuare a menarla con questa storia si potrebbe liquidare il tutto più o meno così: "I nostri ragazzi non gridavano duce, duce, ma luce, luce, in questo modo intendevano rispondere in modo appassionato ed esuberante al forte appello a favore delle azioni Enel lanciato dal presidentissimo…"
Del resto se urlare negro di merda non rientra tra le espressioni di tipo razzista, perché mai il coro duce duce, accompagnato da un bel corteo di svastiche dovrebbe rientrare in quella che la vecchia Costituzione repubblicana definiva come apologia del fascismo?

Giuseppe Giulietti



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