14.01.09 – Rai, Petroni querela Mazzetti
Il consigliere di amministrazione della Rai Petroni ha querelato Loris Mazzetti, storico collaboratore di Enzo Biagi e più volte sospeso per aver osato difendere l’amico quando i manipoli berlusconiani ne avevano decretato la fine.
Petroni, tra le altre cose, si sarebbe sentito offeso da un articolo, pubblicato sull’Unità, nel quale Loris Mazzetti aveva ipotizzato che una parte della azienda Rai fosse ormai al servizio dell’unico concorrente, per altro di proprietà dell’attuale presidente del consiglio.
Tra i fedelissimi del presidentissimo Mazzetti aveva ricordato Agostino Saccà, direttore generale all’epoca dell’editto bulgaro, e il consigliere Petroni.
Il consigliere è molto suscettibile e di tanto in tanto denuncia qualcuno. In particolare non sopporta che lo si possa sospettare di contiguità con la concorrenza o meglio con il presidentissimo che è anche il proprietario della concorrenza.
Il consigliere Petroni non si risentirà, tuttavia, se lo ricordiamo sgambettante, in una baita a Lorenzago piazzato tra Calderoli, Tremonti e Nania, mentre si gettavano le basi della "Nuova Italia".
In quella epoca era già consigliere della Rai, eppure sul suo sito spiccava ancora la qualifica di Responsabile formazione di Forza Italia.
Di lui il ministro Calderoli ha sempre parlato in toni lirici, quasi fosse una divinità di riferimento. Al consigliere Petroni, infine, va dato atto che in tutti i momenti della sua esperienza di consigliere alla Rai, si è sempre trovato d’accordo con l’ala dura berlusconiana.
Di lui si parla anche nelle telefonate intercettate tra il cavaliere e Saccà, se ne parla con il rispetto che si deve alle persone di riguardo, quasi di famiglia.
Ben altro trattamento veniva invece riservato all’ex ministro Urbani, liquidato con espressioni che ci vergogniamo a ripetere.
Invece di querelare Loris Mazzetti, Petroni dovrebbe ringraziarlo per avergli attribuito un ruolo di assoluto rilievo nella gerarchia di casa reale.
Non sappiamo se questo processo si farà mai, in ogni caso, se Loris lo vorrà ci presenteremo tutti non solo a manifestare solidarietà ma anche a leggere davanti all’aula il testo del suo articolo e qualche capitolo del suo ultimo libro dedicato ai signori degli appalti e alla loggia che ha preso in ostaggio il sistema mediatico nazionale. Se le opposizioni avessero voglia di rispondere ai manipoli berlusconiani, dovrebbero indicare persone come Loris Mazzetti, Bice Biagi, Oliviero Beha, Massimo Fini, per fare solo qualche nome, nel prossimo consiglio di amministrazione della Rai.
In questo modo Petroni avrebbe il modo di confrontarsi con Mazzetti non solo nelle aule dei tribunali, ma anche in quella stessa sala dove furono decise le espulsioni di Biagi, di Santoro, di Luttazzi.
Per nostra fortuna le cronache non ci narrano solo di Petroni o di Villari, ma anche di uno straordinario gruppo di persone che, attraverso face book, hanno raccolto l’appello lanciato da Giorgio Santelli sul sito di Articolo21 per ritrovarsi tutti a Milano e regalare a Bice e Carla Biagi quella grande medaglia legata agli Ambrogini che è stato negata a Enzo da una maggioranza di consiglieri comunali in camicia nero verde azzurra. Saranno Michele Crosti, cronista di Radio Popolare, ed Elio delle Storie Tese a dedicare il loro Ambrogino a Enzo e a consegnare il simbolico riconoscimento ai familiari di un giornalista talmente libero da essere odiato prima e dopo la morte.
L’appuntamento, per chi vorrà esserci, è fissato per giovedì alle 20,30 a Milano nelle sale del circolo della Stampa.
Giuseppe Giulietti
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