14.11.08 – Lezioni di stile
Si intitola proprio così: “lezioni di stile”. Una pagina di “Panorama” (con foto affettuosa di Berlusconi e Putin, i colbacchi accostati in un gesto di calore che supera, si vede, il freddo meteorologico) appare in data 13 novembre 2008 su settimanale di Segrate con la firma autorevole (nell’ambiente) di Carlo Rossella.
Sarà bene tenere presente che Rossella ha scritto il suo pezzo prima che il primo ministro italiano offrisse la sua più alta lezione di stile, con la frase dedicata al Presidente – eletto degli Stati Uniti, una frase che non sarà facilmente dimenticata: “Barack Obama è giovane, è bello ed è anche abbronzato”.
Ma è andata così. E adesso dobbiamo leggere la pagina di “Panorama” alla luce dell’ultimo evento e delle reazioni meravigliate, offese e indignate del mondo. E’ uno stato d’animo ben rappresentato dallo scontro vivace del primo ministro italiano con il giornalista americano Steve Sherer, che pure scrive per l’editore conservatore Bloomberg.
Il giornalista aveva espresso un giudizio drasticamente negativo (del resto insieme a un vastissimo coro di voci indignate nel mondo). Berlusconi ha dato prontamente questa lezione di stile: “Chieda scusa all’Italia”.
Evidentemente Berlusconi è persuaso che l’Italia sia volgare e razzista come lui. Un sentimento a cui, purtroppo, è autorizzato fino a quando si tornerà a votare. Ma lezioni di stile? Sentite “Panorama”:
“Il presidente cinese Hu Jintao e il primo ministro Wen Jiabao hanno avuto modo di conoscere il presidente del Consiglio e di apprezzarlo. Il primo ministro giapponese Taro Aso ha pure espresso giudizi lusinghieri su Berlusconi. Ma non è stato quello di Pechino il primo successo internazionale del premier. Dopo il grande crollo dell’economia americana e mondiale, Berlusconi ha partecipato a numerosi vertici, a Berlino, Parigi, Washington. Ovunque il suo buon senso e i suoi suggerimenti hanno trovato ascolto”.
Segue un elenco (buona parte dei capi di governo o presidenti del mondo ) di coloro “che hanno imparato a stimare Berlusconi e a sentirlo spesso”.
Eppure neanche questo è il più alto punto di arrivo del testo. Perché c’è questo passaggio che non è immaginabile fuori dalla Corea del Nord: “Il 15 novembre i 20 principali leader dl mondo parteciperanno a Washington a un summit convocato da Bush. Ci sarà anche Berlusconi e si capisce già che sarà uno dei protagonisti principali e più ascoltati.”
L’imbarazzo è grande perché non uno dei giudizi su Berlusconi viene dal mondo. Per inquadrare il “Caso Berlusconi” e il suo “immenso prestigio nel mondo”, si fa riferimento un’unica fonte, Berlusconi.
Non erano ancora uscite le dichiarazioni sull’abbronzatura ma, per usare il linguaggio di “Panorama”, “già si sapeva che comincia ad accorgersene anche la stampa internazionale”.
Purtroppo c’è poco da ridere. Ma è utile riportare la frase conclusiva dell’articolo Rossella: “Gli ambasciatori a Roma hanno ormai capito il gioco. Le cancellerie altrettanto. E così i leader internazionali, con buona pace dei nemici del Cavaliere”.
GIURO, COME DIREBBE PAOLO ROSSI. C’E PROPRIO SCRITTO COSI’.
Furio Colombo
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