15.10.08 – Il senso di Ghedini per la Corte
C’è legge e legge. C’è difensore e difensore. C’è processo e processo. C’è tribunale e tribunale. Sto parlando del processo Mills. Lo so che con queste affermazioni si ricomincia la storia, vecchia e noiosa, e risaputa e inutile, del perenne imputato Berlusconi.
Ma che colpa abbiamo noi se ciò che è vecchio, noioso, risaputo e inutile si ripete sempre, con esattezza assoluta, dopo che tutti, da destra a sinistra, si sono risentiti per “l’antiberlusconismo”?
Riassunto delle puntate precedenti dell’ultimo processo a Berlusconi:
Il Lodo Alfano, che magicamente libera il Primo Ministro da ogni reato presente, passato e futuro (purché il reato sia stato commesso in presenza di tre autorevoli istituzioni dello Stato rinchiuse nello stesso Lodo) è stato rinviato da due diversi giudici di Milano alla Corte Costituzionale per sospetta estraneità (e violazione) alla Costituzione italiana. Ma è stato anche deciso che il processo al coimputato di Berlusconi (quello contro il corrotto) continui fino alla sentenza ormai prossima. Poiché (noia mortale e sbadiglio dei riformisti, indignazione e protesta dei Pdl) il corruttore è Berlusconi, la sentenza sul corrotto, anche mentre aspetteremo per mesi la decisione della Corte Costituzionale, ci dirà tutto sul corruttore.
A questo punto vi aspettate da un difensore una eccezione procedurale, o una obiezione di dottrina. Invece il maleficio dell’“antiberlusconismo” si è impossessato anche dell’Avvocato Ghedini, Presidente della Commissione Giustizia della Camera, e difensore personale del Presidente del Consiglio.
Sprezzante di tutta la noia, il sarcasmo, la condanna per “l’antiberlusconismo che non ci fa vincere” (parole di Enrico Letta), l’Avvocato Onorevole Presidente Ghedini dichiara: “Se si procede a processare Mills (il corrotto) seppure questo Collegio dovesse condannarlo, la sentenza non avrebbe alcun valore politico ne giuridico nei confronti di Berlusconi (il corruttore). Giuridicamente perché quel tribunale non può giudicare Berlusconi. Politicamente perché è presieduto da un giudice che noi abbiamo ricusato e di orientamento politicizzato. Ogni altro decisione per noi sarà ininfluente e troveremo un tribunale che assolverà Berlusconi”.
Potrebbe un antiberlusconista doc fare di meglio? Se ci associamo alle incredibili dichiarazioni fuori legge dell’Avvocato Onorevole Presidente doppio difensore Ghedini e alla sua celebrazione del cuore caldo dell’antiberlusconismo (tutto deve essere ad personam per lui dalle leggi ai tribunali). Enrico Letta ci ammonirà:“Ma con l’antiberlusconismo non vincerete mai!”.
Però, Ghedini, spavaldo, sventola quella bandiera. E continua a vincere.
Furio Colombo
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