15.12.08 – Vulpio e Miliaccio, i giornali tacciono
Probabilmente abbiamo letto male i giornali di questi giorni, ma ci è sembrato assai strano non trovare in grande evidenza le notizie relative a due giornalisti: Carlo Vulpio del Corriere della sera e Alessandro Migliaccio del Napoli, della catena Polis. Premesso che non conosciamo personalmente nessuno dei due, le loro storie ci sono sembrate significative dello spirito dei tempi e della quasi assoluta indifferenza che ormai circonda i valori racchiusi nell’articolo 21 della Costituzione, fatte salve le solite lodevoli eccezioni. Di Carlo Vulpio sapete tutto perché questo sito ha riportato la sua lettera, e l’intervento puntuale di Marco Travaglio. Ero convinto che su questa vicenda sarebbe montata una clamorosa polemica all’interno della professione, capace di aprire una pubblica discussione. Mi sarebbe piaciuto leggere repliche e contro repliche di Vulpio, del direttore, del comitato di redazione, dell’ordine dei giornalisti. Invece quasi nulla! Questo silenzio aggiunge mistero ai tanti misteri che circondano le vicende giudiziarie descritte con grande rigore professionale da Carlo Vulpio. Nelle stesse ore un cronista napoletano, Alessandro Migliaccio, si è beccato un ceffone dal capo dei vigili Miliaccio: aveva scritto un pezzo di cronaca sulla microcriminalità, sul suo strapotere e sulla sua pervasività, a tal punto che abusi e illegalità sarebbero consumate persino nella zona di residenza del capo della polizia municipale.
Migliaccio è stato convocato nella sede dei vigili, qui si è beccato come antipasto uno schiaffone, il tutto è stato immortalato dalla microcamera che Migliaccio si era prudentemente portata,ed è stato trasmesso anche dal tg3 nazionale. Il sindaco Rosa Russo Iervolino ha espresso il suo rammarico, ma il vigile picchiatore è ancora al suo posto. Non conosciamo Migliaccio, la catena E Polis non è propriamente vicina alle nostre posizioni, non sappiamo nulla del rapporto tra questo giornale e il comune di Napoli, ma proprio per questo pensiamo che simili episodi non debbano essere tollerati, qualunque ne sia stata la causa scatenante. Nessuno può pensare di farsi giustizia da solo, tanto meno un pubblico ufficiale alle prese con un cronista che ha espresso delle critiche. La legge prevede altri strumenti per tutelare la propria onorabilità. Il rammarico è importante ma non sufficiente, dal sindaco ci attendiamo un provvedimento rigoroso immediato, capace di ripristinare, almeno in questo caso, la legalità violata.
Giuseppe Giulietti
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