17.11.08 – Gasparri insulta e Schifani tace
Subito dopo la manifestazione di Piazza Navona il presidente del Senato ritenne di dover far sentire la sua voce e manifestò il suo disagio per i toni di alcuni interventi che lui parvero eccessivi. Non contento, qualche giorno dopo, spiegò la differenza tra il diritto alla libera espressione di un dissenso e gli insulti. Queste parole ci sono venute in mente leggendo le simpatiche espressioni usate dal fido Gasparri nei confronti di Walter Veltroni, da lui definito uno sciocco, un incapace, un arrogante. Del resto il capo di Gasparri, re Silvio, nei giorni precedenti aveva definito imbecilli quanti non avevano apprezzato le sue carinerie contro l’abbronzato Obama. Non vorremmo sbagliarci, ma per quanto possa sembrare impossibile Maurizio Gasparri dovrebbe essere anche il presidente dei senatori della PDL. Gasparri, dunque, a differenza di quanti parlarono in piazza Navona, rientra proprio tra i componenti della assemblea presieduta dal professor Schifani. In questo caso, tuttavia, il presidente non ha ancora trovato il tempo di regalarci una amara riflessione sulla volgarità del tempo presente.
Sappiamo che è impegnato in trasferta, probabilmente i suoi collaboratori gli avranno voluto risparmiare un dolore troppo forte.
Siamo certi che al suo ritorno troverà il modo di richiamare all’ordine sia Gasparri sia Berlusconi, anche per non dare l’impressione che persino lui ritenga più credibili le invettive dei comici che le parolacce in semilibertà urlate dai suoi vecchi amici Maurizio e Silvio.
Giuseppe Giulietti
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