18.09.08 – PA, i funzionari anticorruzione il governo li preferisce fannulloni
Non è più una notizia.
Si sapeva dal 25 giugno che il governo Berlusconi aveva abolito per decreto legge l’Alto Commissariato per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle forme di illecito nella pubblica amministrazione.
Nessuno poté stupirsi della misura e della sua tempestività. Se ne sarebbe potuta depositare la previsione dal notaio certi di poter vincere scommesse sul tema con amici dubbiosi.
L’argomento torna ad essere notizia perché il presidente di un gruppo di lavoro in un seminario scentifico all’Università statale di Milano a proposito dei modelli elaborati dall’OCSE sulla lotta alla corruzione, lo svizzero Mark Pieth, ha criticato a fondo la scelta governativa italiana.
Ha ricordato che fu proprio l’Italia a sostenere la necessità di quella struttura d’indagine, ha espresso preoccupazione per la sua abolizione e ha annunciato che l’OCSE chiederà spiegazioni ufficiali.
E’ probabile che gli verrà risposto che le sue funzioni sono state attribuite sempre con decreto legge (5 agosto) al Ministero per la pubblica amministrazione.
Ma è anche probabile che non gli verrà detto che questo ufficio spostato e riformato (riforme di nuovo conio) non ha ancora sede né rete telefonica.
Quando Brunetta, da cui dipende il ministero in cui l’ufficio è stato -si fa per dire- incorporato, scoprirà che i suoi funzionari sono costretti a girarsi i pollici, quali misure prenderà? Li licenzierà come fannulloni?
Pancho Pardi
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