19.09.08 – L’amico dell’amico di Calderoli

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Il responsabile del tesseramento Pd è un certo Daniele Marantelli che “Il Corriere della Sera” del 12 settembre definisce così: “Diessino storico di Varese, è l’uomo che ha portato alla Festa Democratica di Firenze Umberto Bossi, che è un suo amico, come Maroni e Giorgetti. Su federalismo ha una opinione precisa: “Più che un sostenitore sono un tifoso””.

E poi l’intervistatore (Gian Guido Vecchi) attribuisce a nostro responsabile del tesseramento alcune affermazioni, tutte rilasciate in un altro triste 11 settembre, quello in cui il Consiglio dei Ministri ha fatto finto di conoscere e fatto finta di approvare la legge sul federalismo fiscale di Calderoli. Quella legge però è clandestina e perciò non si può neppure sapere fino a che punto la nuova Calderoli sarà “Una porcata” come tutte le altre leggi della premiata casa. Però serviva subito a Bossi per la sua scampagnata sul Po, e il Consiglio dei Ministri ha approvato a precipizio.

Il tema, per un dirigente del massimo partito di opposizione, avrebbe dovuto essere la sfacciataggine di Berlusconi che, messo alla strette dai suoi fidati leghisti, organizza una sceneggiata al buio (“Finalmente il federalismo c’è”) nel più indecente e antidemocratico e sprezzante dei modi, per favorire la domenica di Bossi sul Po. Ma ecco ciò che ha da dire il responsabile del tesseramento Pd:

1 – “Li ho visti crescere, i leghisti. Li ho visti affermarsi. Non sono sprovveduti. Se venisse fuori un solo cedimento a Berlusconi, la prima a entrare in crisi sarebbe proprio la lega”.

2 – “Che gli strumenti finanziari (Ici e altre tasse locali, NdR) vadano indicati in modo chiaro non ci piove. Tuttavia sono strumenti e non mi pare corretto partire da quelli”.

3 – “Ora ci si confronta nelle sedi proprio. E’ una riforma necessaria a condizione che non sia vissuta come la vittoria di uno schieramento o di un pezzo di Paese sull’altro”.

Sarà anche di Varese, Marantelli, ma dov’era quando i suoi amici versavano orina di maiale (ideatore e leader, Calderoli) sul terreno destinato a una moschea, quando incitavano all’uso delle armi per ottenere o la secessione e le loro leggi (non più di quaranta giorni fa), quando Maroni sottoponeva i bambini Rom alla amichevole umiliazione delle impronte digitali, quando Bossi faceva il patriottico segno del dito con riguardo al comune inno nazionale, quando Cota, capogruppo leghista alla Camera conclude i suoi modesti interventi con il grido di “Padania libera”?

Ai tempi del presidente Nixon l’opposizione democratica in Usa si domandava, con celebri manifesti: “Comprereste un’auto usata da quest’uomo?”

Adesso l’opposizione dell’opposizione (ovvero quelli che per ragioni di dignità non se la sente di dichiararsi amici di xenofobi ) chiedono:

PRENDERESTE LA TESSERA PD DA BOSSI E FIGLIO TRAMITE IL VARESINO “FEDERALISTA” MARANTELLI?

Furio Colombo



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