19.09.08 – L’avvocato del Caimano non ha tempo per il processo Mills

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Da quando è entrato in politica Berlusconi si è sempre portato in Parlamento uno stuolo di avvocati. Essi hanno svolto sempre un ruolo duplice. Difenderlo dai processi e adoperarsi in Parlamento per acconciare leggi ad personam ritagliate sui suoi bisogni. L’avvocato Pecorella, ad esempio, è stato a lungo suo difensore in importanti processi e al tempo stesso presidente della Commissione Giustizia della Camera: la mimesi dei conflitti d’interesse è fatto comune da quelle parti. E si può ringraziare il senso della misura se non è stato Ministro della Giustizia. Del resto, la prima volta Berlusconi provò a dare proprio quella carica a Previti ma ne fu impedito dal Presidente Scalfaro.
Talvolta accade che i suoi avvocati siano costretti a difenderlo nel processo. Non è fenomeno frequente ma succede. Ma anche quando potrebbe succedere la sorte è in agguato. Ad esempio, oggi venerdì 19, doveva tenersi udienza nel processo Mills, in cui il presidente del consiglio è, ancora una volta, imputato per corruzione in atti giudiziari. Ma l’avvocato Longo, maestro dell’avvocato-deputato Ghedini e dominus della difesa, è senatore e componente della II Commissione (Giustizia).
E proprio oggi venerdì 19, per curiosa combinazione del calendario, la Commissione era convocata insieme alla I Commissione (Affari Costituzionali) per l’audizione di alcune associazioni interessate ai problemi dell’immigrazione, argomento di cui il senatore e avvocato Longo è da tempo cultore appassionato. Non poteva dunque farsi sfuggire l’appuntamento e perciò ha disertato l’udienza del processo per poter seguire i lavori delle Commissioni I e II riunite.
Chi volesse ravvisare in ciò qualche analogia con le ripetute assenze dai processi del deputato Previti, dovute alla sua necessaria presenza in aula e commissione, eccederebbe in malignità: lì carico di attività parlamentare era l’imputato, qui il più importante degli avvocati.
La convocazione delle commissioni riunite per la verità era stata così imprevista e precipitosa che quasi tutti i parlamentari risultavano assenti. Tanto che si è potuto temere che il senatore Longo, dopo aver perso l’udienza, fosse privato anche del motivo per cui l’aveva mancata.
Da parte loro i senatori dell’opposizione, non potendo essere presenti, avevano auspicato un opportuno rinvio dell’audizione, che appariva sensato anche a qualcuno degli auditi: a nessuno fa piacere esporre problemi e argomenti davanti a un uditorio istituzionale ridotto a poche unità. La stessa solennità dell’occasione ne risulta diminuita.
Ma il rinvio è stato scongiurato perché sono stati trovati supplenti, solo tra i componenti della maggioranza, e così l’audizione si è tenuta di fronte a un numero davvero esiguo di senatori. In questo modo l’avvocato Longo ha potuto così soddisfare il suo interesse politico culturale.
Allo stesso tempo il tribunale non ha voluto privarlo della soddisfazione di difendere l’illustre imputato e ha così rinviato al sabato prossimo l’udienza processuale. Resta acceso l’interesse: nello stesso sabato prossimo potranno essere convocate di nuovo le commissioni riunite e, data la necessaria presenza del senatore Longo, dovrà essere rinviata ancora una volta l’udienza del processo Mills?

Pancho Pardi



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