19.12.08 – Lanciare una scarpa non è terrorismo

MicroMega

Non amiamo il lancio delle scarpe, tanto meno amiamo il lancio delle bombe.
Sarà bene non dimenticare mai che le bombe lanciate sull’Iraq sono state accompagnate e ispirate da una spaventosa campagna di stampa intrisa di bugie e di devastanti bombe mediatiche.

Il gesto compiuto dal giornalista Muntadar al-Zaidi non è certo commendevole, ma può essere compreso solo e soltanto in questo contesto altrimenti sarebbe difficile capire perché tante donne e tanti uomini hanno provato più comprensione per un lancio di scarpe che non per le sanguinose menzogne scagliate dal presidente Bush sul mondo intero.

Al di la di qualsiasi giudizio etico e politico non si può assistere indifferenti ai metodi con i quali le autorità locali stanno trattando Muntadar al-Zaidi.

I suoi difensori hanno denunciato le violenze subite dal loro assistito, gli interrogatori sarebbe stati accompagnati da una massiccia dose di botte. Non gli sarà contestato solo il lancio delle scarpe, ma addirittura il suo gesto è stato equiparato ad un atto terroristico. Rischia anni di carcere duro.

Per queste ragioni abbiamo aderito alla protesta dei radicali e della deputata Elisabetta Zamparutti.
Le associazioni internazionali dei giornalisti hanno il dovere morale di far sentire la loro voce e di reclamare un processo equo, trasparente, rispettoso davvero dei diritti umani e dei più elementari principi di legalità.

Il lanciatore di bombe non ha ricevuto alcuna condanna penale. Sarebbe paradossale se una punizione esemplare dovesse invece colpire il lanciatore di scarpe.

Giuseppe Giulietti



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