2 settembre 2008 – Pancho Pardi: Interrogativi riformisti

MicroMega

di Pancho Pardi

Si propone un esperimento mentale. E’ noto che in Italia gli acquedotti perdono in media il 40 % dell’acqua trasportata nelle tubature. Che esito avrebbe la campagna elettorale di un politico riformista che proponesse come obbiettivo principale non il ponte di Messina, non il “salvataggio” dell’Alitalia, non la “sicurezza” dei cittadini indifesi, non l’Expo di Milano, non l’hub di Malpensa o di Fiumicino, ma con la massima semplicità il rinnovo di tutti gli acquedotti fino ad azzerare le perdite e la costruzione di cisterne di raccolta dell’acqua piovana in ogni casa e in ogni condominio? Verrebbe preso sul serio?
Segue un’elementare domanda di natura giornalistica. Risulta a qualcuno se nei contratti con cui è stata attribuita ad aziende private la gestione del servizio pubblico delle acque è stato fissato in modo non eludibile il compito di rinnovare gli acquedotti fino all’azzeramento delle perdite?
E se si, risulta per caso che le aziende private abbiano ottemperato all’obbligo?


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