20.11.08 – Scrivi riforma del regolamento, leggi riforma della costituzione

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Ricevo da Carlotta Nao questo breve articolo introduttivo alla modifica dei regolamenti parlamentari. Non fate l’errore di considerarlo un argomento grigio e poco interessante.

Appare innocuo il procedimento che ha avuto inizio oggi (ieri, ndr): il Senato (e presto la Camera) si appresta a riscrivere i proprio regolamento interno. Si "svecchiano", per così dire, le regole che auto-governano le due camere, con l’intento di rendere più efficiente e produttivo il lavoro del Parlamento.
Sembra un lavoro per soli addetti, con un campo di applicazione ristretto, ma non è così. Vengono toccati, infatti, gangli fondamentali con ricadute in molti ambiti del nostro sistema democratico. Una piccola breccia in grado di far affondare l’intera nave.
Reduce dal "fallimento popolare" della Grande Riforma costituzionale del 2006, il Popolo della Libertà e la Lega Nord sembrano aver compreso come sia estremamente più semplice cambiare i regolamenti parlamentari (a maggioranza assoluta dei componenti di una Camera) piuttosto che modificare la Costituzione (due deliberazioni di due Camere, a maggioranza qualificata e possibile referendum). Per ottenere un risultato, non identico ma assolutamente affine: quello di mutare profondamente la forma di stato e di governo della nostra Repubblica.
La pericolosità di questa riforma dei regolamenti risiede proprio nella opacità (volutamente?) causata sia dal tentativo di racchiudere la discussione in un mero confronto di technicalities, sia dallo scarso ascendente che l’argomento, così rappresentato, ha sulla pubblica opinione.
Questo sembra sia sufficiente alla maggioranza per portare a compimento, nascosta dietro ad una fuorviante "etichettatura", una vera e propria rivoluzione copernicana, in grado di scardinare dall’interno le regole dei rapporti tra parlamento e governo.
Letto così, si percepisce la dimensione dell’inganno. Un cavallo di troia capace di portare a termine in breve tempo- complice la bonarietà dei troiani – quanto una riforma della Costituzione non avrebbe mai potuto portare a termine.
E’ necessario sventare questo tentativo di manipolazione, perché con un’operazione endoscopica potrebbe riconsegnarci velocemente una forma di governo profondamente mutata. Il parlamento sarà compresso dal gigantismo del governo e potrà svolgere solo ruolo di "ratifica" delle decisioni governative. Come se non fosse sufficiente l’abuso della decretazione d’urgenza e l’imposizione massiccia della fiducia su maxiemendamenti, viene inventata una corsia preferenziale per i "disegni di legge prioritari" del governo e si prevede la non emendabilità per interi articoli (chi la deciderà?). Al Parlamento sarà quindi imposta l’approvazione di provvedimenti intonsi, come usciti dal consiglio dei ministri.
Per arginare questa deriva, Italia dei valori ha presentato una proposta di riforma del regolamento del Senato, che nasce con lo spirito di mantenere salde le regole che animano la nostra democrazia ma soprattutto per tentare di contribuire alla soluzione di quei problemi che affliggono il buon andamento dei lavori.
Per garantire la speditezza dei lavori parlamentari, si propone di assegnare alle commissioni permanenti un ruolo potenziato, per recuperare in efficienza – e in salvaguardia del parlamento – invece di introdurre ulteriori annichilenti corsie preferenziali.
Al posto del gruppo maggioritario dell’opposizione, che costituirebbe un blocco granitico ed omologato, si propone un Coordinamento delle opposizioni, di tutte le opposizioni, con prerogative particolari in riferimento alla programmazione dei lavori e diritto di intervento rispetto al governo.
Ancora, si prevede l’ingresso in Parlamento dei rappresentanti dei territori, integrando la Commissione parlamentare per le questioni regionali, la riduzione delle commissioni permanenti (e conseguente razionalizzazione dei costi), l’aumento dei giorni di attività parlamentare. Ultima, ma non per importanza, la razionalizzazione della disciplina dell’emendabilità, per renderla strumento efficace di intervento per il miglioramento dei testi normativi.
E’ importante dunque comprendere che questo governo opera come un sottomarino: lontano dalla vista e dalla superficie dell’acqua, punta l’obiettivo, colpisce e affonda. Se questo meccanismo non verrà fermato, vedremo presto galleggiare i relitti della democrazia.
Carlotta Nao

(20 novembre 2008)



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