21.09.08 – Il processo Mills non s’ha da fare
Ma di cosa si lamenta? La persecuzione giudiziaria del processo Mills? I giudici che chiamano l’avvocato d’ufficio al posto dei suoi avvocati-parlamentari distolti dall’udienza per “legittimo impedimento”? E perché mai il processo Mills non dovrebbe procedere? Perché dovrebbe fermarsi proprio ora che è in vista della sentenza?
Che gliene importa a lui? Il suo stesso Diktat – Lodo Alfano, in nome dell’eufemismo – lo ha sottratto per sempre a qualsiasi azione giudiziaria. Non c’è più persecuzione nei suoi confronti: è diventato intoccabile. E’ sciolto dal vincolo delle leggi. Che noia gli dà se il processo continua?
Non sarà che si preoccupa per il destino di quello strano avvocato inglese cui aveva affidato parte dei suoi affari nelle terre incognite dei paradisi fiscali?
Non sarà che teme una sua condanna? Preoccupazione altruistica?
Anche l’osservatore più sprovveduto sa fare due più due. Se per caso Mills – sulla base della sua stessa testimonianza sui 600 mila dollari ricevuti da Berlusconi per cambiare la sua versione dei fatti in altri processi – venisse condannato come corrotto, non ci vorrebbe molto a concludere chi era il corruttore. Non più inquisibile, perseguibile, condannabile, ma tuttavia corruttore: almeno i malintenzionati concluderebbero così.
Ne consegue che quel processo non s’ha da fare. Va rinviato alle calende greche. E i magistrati che si ostinano a fare processi indesiderati sappiano che si appresta per loro nuovo destino.
I pubblici ministeri dovranno andare col cappello in mano dai giudici (nella vulgata berlusconiana, per quanto temibili – anche Nicoletta Gandus è giudice – sono comunque sempre preferibili ai pubblici ministeri). Non si potranno più fare indagini con l’uso delle intercettazioni. L’obbligatorietà dell’azione penale, con l’accordo di Violante, sarà sostituita dall’indicazione parlamentare sui reati principali da perseguire. La magistratura svolgerà il compito in classe dettato dall’esecutivo. Il pubblico ministero perderà il controllo sull’attività della polizia giudiziaria.
Cari lettori, non fatevi tentare dalla speranza che si accontenti. Il Lodo Alfano è solo l’inizio di un nuovo incubo.
Proprio per questo è necessario mobilitarsi. Impegnatevi nella raccolta delle firme per il referendum con cui abrogarlo. Si comincia a piazza Navona l’11 ottobre.
Se volete sapere che cosa potete fare, informatevi su www.micromega.net e www.liberacittadinanza.it
Pancho Pardi
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