2.12.08 – Sky, una tassa a vantaggio del monopolio Raiset

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Fare cassa. La motivazione più neutra per sostenere l’aumento dal 10 al 20% dell’Iva sulla Pay Tv è che le finanze pubbliche languono e c’è bisogno di alzare il gettito. Se poi la misura costerà 220 milioni annui di euro a Sky e 10 milioni di euro a Mediaset, non si può menare scandalo. Dipende solo dal fatto che Sky è grande e Mediaset pay molto più piccola. Anzi ci sono polemisti istruiti al proposito pronti a sostenere che in senso relativo Mediaset ci perde di più.
Si può provare a dimenticare tutto e il senatore Quagliariello può sostenere che il conflitto d’interessi è una "formula magica". Resta il fatto che il governo di Mediaset aggrava le imposte a carico del suo maggior concorrente privato.
Non sfugge che in questo modo rinforza il duopolio Rai-Mediaset: categoria originaria che quando governa Berlusconi deve essere più correttamente identificata come il monopolio Mediaset-Rai. Che il monopolio sia tale è confessato, alla rovescia, da un illuminante lapsus del proprietario quando si è lamentato di essere sbeffeggiato sulle sei reti di Stato (essendo lui notoriamente statista).
Il sistema rastrella il 55% dell’intera raccolta pubblicitaria e detiene più dell’80% dell’audience e della pubblicità televisiva in chiaro. Non solo. Ricorda Giovanni Valentini che mentre Sky deve pagare i costi profumati di esercizio del satellite, Mediaset trasmette via etere, bene pubblico, e l’affitto gli costa solo l’1% del suo fatturato: una miseria che secondo la logica del fare cassa dovrebbe subito essere ritoccata in alto. Ma chi si azzarderà?
E’ poi noto che il fare cassa può anche essere visto da un punto di vista opposto. Roma capitale fa cassa con i 500 milioni regalati dal governo. Catania si accontenta di 140. Ma il solo scherzetto del provvedimento ponte per dare Alitalia pulita ai capitani coraggiosi getta nel buco 300 milioni, cui si aggiungono i miliardi incalcolabili della bad company, su cui forse svetteranno i miserabili 15 milioni dell’onorario del professor Fantozzi. Tutto a carico dei cittadini contribuenti.
Fare cassa a rovescio è specialità italica. Non stupisce allora che ogni tanto anche la logica ne sia contagiata. Così la Commissione di vigilanza dei sistemi radiotelevisivi ha un presidente scelto dalla maggioranza invece che dall’opposizione. Scelto nelle file dell’opposizione si presta alla servitù volontaria verso la maggioranza. E poiché l’unica vigilanza reale risiede tra Arcore e Palazzo Chigi, da Palazzo San Macuto la Vigilanza fa l’unica cosa che può fare: non vigila.

Pancho Pardi



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