22.05.09 – Il piano di mortificazione democratica

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Nei giorni scorsi da questo blog rivolgemmo un appello ai giornalisti italiani affinchè facessero sentire ancora la lovo voce contro il tentativo di svuotare ulteriormente l’articolo 21 della Costituzione. Il colpo di mano alla Rai, per altro annunciato, è stato solo l’ultimo tassello di una operazione che punta in modo esplicito alla realizzazione di una repubblica presidenziale a reti unificate, di segno autoritario e populista, nella quale il ruolo dei poteri di controllo sia ridotto verso lo zero. L’assalto al parlamento, la fucilazione mediatica e politica dei giudici sgraditi, la legge sulle intercettazioni, le intimidazioni nei confronti dei pochi cronisti che ancora osano fare qualche domanda, la prosssima espulsione dalla Rai dei temi e degli autori sgraditi fanno parte di un solo disegno, più volte esplicitato e dichiarato da Berlusconi, da Dell’Utri e dallo steso Licio Gelli, che molti fingono sia solo un vecchietto rimbambito.

Di fronte a questo vero e proprio piano di mortificazione nazionale (altro che il vecchio piano di rinascita) molti fanno ancora finta di non vedere, di non sapere, di non capire, non manca neppure chi invita a cogliere le positive provocazioni del presidente del consiglio. Sembra quasi di rileggere le pagine di quei cosiddetti intellettuali che, prima del fascismo, invitavano l’opinione pubblica a non ascoltare i profeti di sventura e a non sottovalutare le potenzialità del nascente regime.

Le parole e gli atti di questi giorni, se possibile, hanno segnato un punto di rottura. Berlusconi dopo aver assunto il controllo integrale delle piazze mediatiche ha annunciato che regolerà i conti con la giustizia e con il parlamento e lo farà senza ascoltare nessuno e sino alla vittoria finale.

Che altro deve dire per essere preso in parola? Che altro si deve aspettare per promuovere una riunione congiunta di tutte le opposizioni, politiche, sociali, civili?

Per questo ci ha fatto particolarmente piacere che la Federazione della Stampa e il Sindacato dei giornalisti Rai, insieme, abbiano deciso di indire per giovedi prossimo a Roma una grande giornata per segnalare l’emergenza democratica e per chiamare a raccolta quanti ancora credono nei valori racchiusi nell’articolo 21 della Costituzione. In quella sede saranno presentati anche i documenti votati dal sindacato europeo che hanno lanciato, anche a livello comunitario, un fortissimo allarme sulla situazione italiana.

Quelli che pensano di vivere in un paese normale stiano pure a casa, gli altri trovino il modo di esserci o di far arrivare la loro solidarietà attraverso questo blog o firmando l’appello che sarà pubblicato sul sito di articolo 21.

Giuseppe Giulietti

(22 maggio 2009)



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