22.10.08 – Scuola, Berlusconi tra allarmismi e menzogne

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Abbiamo visto ieri la manifestazione vernacolare dell’intolleranza preventiva: un parlamentare del Popolo della Libertà (la loro libertà) ha obbligato polizia e vigili urbani a togliere da alcune scuole di Piacenza striscioni contro la riforma Gelmini. Oggi il suo capo lo sopravanza di una spanna. Berlusconi fa il gradasso: minaccia l’uso della polizia per sgomberare scuole e facoltà occupate. Accredita una visione allarmistica della mobilitazione senza alcun pudore e rispetto per la realtà. Vuol far vedere ciò che non c’è. Inventa la strumentalizzazione dei bambini da parte di genitori e insegnanti irresponsabili. Proprio lui, che nei suoi programmi televisivi ha mostrato per anni piccoli mostri, portati lì da genitori ancora più mostri, a esibirsi in spettacolini disgustosi in cui bambini vestiti da grandi venivano invitati a dar prova di abilità e virtuosismi scadenti.
Vuole provare a costruire estremismi inesistenti per scatenare l’infinita potenza dello stato. Come ha costruito la paura diffusa sulla base di una campagna martellante e del tutto priva di verità sull’aumento dei crimini e dell’insicurezza, da attribuire quasi in esclusiva agli immigrati, così ora prova a inventare l’ultimo nemico, da identificare appena possibile con l’oppositore uscito dalla legalità.
Sarà difficile. Questa mobilitazione appena nata in difesa della scuola pubblica non solo è distante mille miglia dall’illegalità ma è davvero poco interessata alla contrapposizione politica tra le due coalizioni. Da tempo i partiti hanno perso il loro fascino e il richiamo all’identità politica ha scarsa presa. Basta andare in qualsiasi assemblea studentesca, media o universitaria, per toccare con mano quanto poco la politica classica pesi nelle motivazioni delle iniziative.
E sostenere che si fa avanti un nuovo pericolo sociale è del tutto impossibile di fronte alle lezioni in piazza, come quelle di fisica davanti a Montecitorio i giorni passati: ragazze e ragazzi accoccolati sul selciato davanti al loro professore che alla lavagna spiega con la massima tranquillità la struttura dell’atomo o il magnetismo terrestre.
Berlusconi vede fantasmi. La cosa avrebbe solo rilievo clinico se non fosse che la televisione può crearli. E con la televisione a Palazzo Chigi il timore è realistico.
Allora diciamo subito che se con l’allarmismo irresponsabile il governo vuole spingere un movimento pacifico verso l’illegalità ha sbagliato di grosso. Il movimento rifiuterà questa prospettiva indotta e comincerà a ricordare ancora una volta che proprio il capo del governo ha cominciato le sue legislature con la legalizzazione di una sola illegalità: la sua.

(22 ottobre 2008)



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