24 luglio 2008 – Pancho Pardi: Vigilanza Rai, il centrodestra ancora contro Orlando

MicroMega

di Pancho Pardi

Oggi 24 luglio ancora mancanza del numero legale per l’elezione del presidente nella Commissione Vigilanza sulle telecomunicazioni.
La maggioranza non si è presentata e un nuovo voto è già fissato dai Presidenti delle Camere per martedì 29.
Previsione diffusa è che questo e ulteriori tentativi prima di agosto sono destinati alla stessa fine.
Il centrodestra accampa motivi risibili per rifiutare la candidatura del centrosinistra. Leoluca Orlando sarebbe inadatto a guidare la commissione perché come deputato di Italia dei Valori non si è dissociato dalla manifestazione di piazza Navona del passato otto luglio.
Curiosa logica nel giudicare i comportamenti: il centrodestra ha espresso negli stessi giorni di luglio la battuta di Berlusconi sui magistrati come metastasi della democrazia, quella di Gasparri sulla "cloaca" del Consiglio superiore della magistratura (per il galateo la più grave: il capogruppo al Senato chiama così l’organismo di rilievo costituzionale presieduto dal Presidente della Repubblica) e infine il linguaggio del corpo (dito medio alzato) di Bossi verso l’inno nazionale.
In realtà il centrodestra non ha alcun bisogno di una commissione di vigilanza. La televisione privata è direttamente al vertice del potere politico e da lì dispone in totale libertà delle reti pubbliche.
E poi, se si dovesse giudicare la Commissione sulla base dell’esperienza nella legislatura 2001-2006, si è costretti ad ammettere che era davvero difficile capire che era presieduta da personalità espresse dalla minoranza di centrosinistra. Se poi si guarda ai telegiornali dell’ultima legislatura, Gianni Riotta può, in perfetto stile britannico, vantarsi di aver diretto un telegiornale che non ha mai fornito il minimo sospetto di pendere, sia pure di un millimetro, verso il centrosinistra.


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