26.03.09 – Lavoro, giù le mani dal testo unico sulla sicurezza

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Quasi 250 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno, migliaia e migliaia di nuovi invalidi. Queste le cifre relative alla strage sul lavoro che continua a seminare disperazione e sangue in tutta Italia.

Poche ore fa il ministro Sacconi ha sentito il bisogno di prendere carta e penna e di smentire qualsiasi intenzione di smantellare il testo unico in materia di prevenzione fortemente voluto dal governo Prodi e dai ministri i Damiano e Turco. Prendiamo atto della smentita, ma le notizie riportate dai giornali erano assai dettagliate e corrispondevano allo spirito dei tempi. Del resto basterà attendere il consiglio dei ministri per conoscere la verità.

Prima di Sacconi non erano mancate le dichiarazioni mai smentite nelle quali ministri e sottosegretari avevano annunciato la necessità di rivedere il sistema delle sanzioni e delle pene in materia di morti sul lavoro, in piena sintonia con le richieste della parte più aggressiva della Confindustria. Qualche esponente della maggioranza, si fa per dire, ci aveva anche deliziato con battute del tipo ”Il progresso comporta un po’ di morti nei cantieri…”, ”le statistiche non sono veritiere..”, ”la colpa è quasi sempre dei lavoratori poco accorti…”. Del resto viviamo in un paese nel quale il presidente del consiglio invita i lavoratori di Pomigliano a darsi da fare e a non restare con le mani in mano.

Sarà una casualità ma tanta parte dei provvedimenti voluti dal precedente governo sono stati congelati, qualcuno è già stato cambiato, altri rinviati nel tempo.

Prendiamo atto della lettere di Sacconi, ma sarà bene non abbassare la guardia, perché lo spirito dei tempi prevede ronde e inasprimento delle pene su tutto, ma non certo quando si parla di vite precarie, di povertà, di morti nei cantieri soprattutto se il morto è straniero, magari rumeno, o addirittura clandestino.

Per queste ragioni l’associazione Articolo21, insieme con l’ex ministro Damiano e con tantissime associazioni sindacali, professionali, culturali, di diversa ispirazione politica, ha deciso di promuovere comunque una petizione popolare per chiedere che il testo unico non solo non sia manomesso, ma addirittura si proceda alla sua immediata e integrale applicazione.

Tra le tante firme vorremmo ricordare quelle dei familiari degli operai morti nel rogo della Umbria Olii e quelle dei familiari delle vittime dell’incendio alla Thissen, la loro è la voce di chi non vorrebbe dover subire un nuovo oltraggio.

Chiunque fosse interessato a firmare la petizione o a diffonderla potrà farlo anche attraverso questo blog o utilizzando il sito di Articolo 21: www.articolo21.info.

Giuseppe Giulietti



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