27.09.08 – Lodo Alfano, i cittadini facciano sentire la loro voce con il referendum
Il processo Mills (corruzione in atti giudiziari) ci aveva fatto dimenticare il processo Mediaset, in cui Berlusconi è accusato, insieme ad alcuni manager della sua azienda e alcuni dirigenti di grandi imprese americane, di aver gonfiato i prezzi dei diritti televisivi allo scopo di creare fondi neri.
Ieri il tribunale in cui si celebra questo processo ha accolto la richiesta del pubblico ministero di chiedere alla Corte Costituzionale il suo giudizio sulla costituzionalità del Lodo Alfano.
Analoga richiesta sarà presentata nella prossima udienza del processo Mills. E’ assai probabile che anche qui la corte accolga. Così una doppia richiesta spingerà il Diktat Berlusconi alla verifica della Consulta.
Qualcuno potrà pensare che ciò renderà insignificante la raccolta delle firme per il referendum contro il Lodo. Dato che se ne occuperà la Corte Costituzionale perché darsi tanto da fare? La domanda è legittima e merita una risposta non retorica.
I custodi formali della Costituzione sono il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale.
Il Presidente non ha potere per stabilire la costituzionalità delle leggi. Questo potere lo ha solo la Corte. Ma la sovranità appartiene al popolo. Dunque il popolo è anch’esso custode della Costituzione.
Impegnarsi per la raccolta delle firme significa garantire al popolo il suo ruolo di custode. Se vorrà lo svolgerà ma è essenziale che la raccolta delle firme per il referendum gliene dia la possibilità.
Una raccolta massiccia di firme esprime una ferma richiesta da parte di una vasta opinione pubblica. In un mondo dove ormai si dà per scontato che questa sia interpretata attraverso i sondaggi, la richiesta delle firme è la forma più attiva e responsabile per affermare la propria opinione.
Per nessuna ragione al mondo si può rinunciarvi. E’ giusto che la Corte Costituzionale decida il destino della legge. Ma i cittadini hanno il loro strumento per far sentire la loro voce.
Pancho Pardi
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