28.09.08 – Chiaiano e non solo, democrazia militarizzata
Botte a Chiaiano. Per chi le ha prese sono certo il fatto più importante. Ma per chi non ha questo problema e legge le notizie da lontano è difficile sottrarsi all’idea che la questione più preoccupante sia la natura militarizzata della discarica. Sito di interesse strategico nazionale. Luogo dove imboscare la spazzatura che, tolta dalle strade (ma fino a quale distanza dal centro?), deve essere messa da qualche parte.
Chiaiano è in mezzo alla città e si può immaginare i timori degli abitanti che avevano la fortuna di abitare vicino a una vecchia cava circondata, bene o male, da un’area verde, e ora se la troveranno piena di rifiuti ignoti e chissà per quanto tempo. Senza poter andare a controllare.
Potranno farlo solo rappresentanti delle istituzioni e la prospettiva non è consolante per chi sa che cosa hanno fatto o, meglio, non hanno fatto le istituzioni di quel territorio negli ultimi anni. Hanno fatto marcire un’emergenza fino ai limiti dell’impossibile, hanno messo il governo di centrosinistra nelle condizioni di fare la figura peggiore e ora si rifanno la faccia dando la possibilità al governo di centrodestra di apparire concreto e risolutore.
Se la nuova spazzatura sarà nascosta sotto il tappeto non possiamo fidarci della loro capacità di sorveglianza civica. Si crogiolano nella retorica della collaborazione istituzionale tra governo locale e nazionale. Non potevano pensarci prima i grandi geni? In primo luogo Bassolino, che ha a lungo ricoperto anche la carica di commissario speciale all’emergenza. Davvero il tempo cambia le persone: anni fa a Roma, prima assemblea nazionale di Aprile al Teatro Eliseo, Bassolino fece un discorso impegnativo da leader in pectore della sinistra. L’ha cambiato solo il tempo o cos’altro?
E non c’è solo Chiaiano. Ci sono anche altri luoghi che stringe il cuore a saperli tra poco ridotti a discariche gigantesche, militarizzate e incontrollabili, ricettacolo di rifiuti misteriosi. Gli spazi aperti dell’Irpinia orientale, altopiano ondulato spazzato dal vento, stanno per essere bucati e riempiti da pericolose sostanze assortite. E’ una terra poco abitata, i paesi sono piccoli e semivuoti. Li racconta Franco Arminio in “Vento forte tra Macedonia e Candela” con la sua prosa asciutta.
Avete mai sentito parlare del Formicoso? Ne riparleremo. Qui l’elettorato non ha peso.
Al contrario possono pesarvi i più sospettabili tra i rifiuti.
Pancho Pardi
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