28.10.08 – Tutti contro il Maialonem
Artuto Parisi ha definito la proposta di legge elettorale per le prossime elezioni europee una sorta di “Porcellum bis”. Per altro i macellai che stanno preparando la pietanza sono sempre gli stessi Silvio Berlusconi e il suo oste di fiducia Calderoli. La definizione di porcellum o di porcellum bis appare gentile, quasi un vezzeggiativo. In reatà si tratta di una vera e propria maialata o maialatam per chi ama il cosiddetto latino maccheronico. Lo è per tante ragioni. Proviamo a elencarle.
Il porcellum fu imposto a colpi di maggioranza invocando la tesi della governabilità. In questa occasione l’argomento non è spendibile, perché si tratta di una consultazione che non investe il Parlamento nazionale. L’abolizione del voto di preferenza, nell’attuale contesto italiano, è un ulteriore regalo alle oligarchie che potranno scegliere candidati di fiducia, dei capi dotati del pre-requisito della fedeltà e della obbedienza. La contestuale introduzione dello sbarramento al cinque per cento ha il solo obiettivo di sbattere fuori da qualsiasi sede gli avversari e i nemici degli amici. La tagliola si propone di cancellare radicali e comunisti, verdi e UDC, Di Pietro e socialisti, senza dimenticare Storace e quelli come lui che ancora osano rompere le scatole sul lato destro.
Si tratta dunque di un provvedimento ispirato ad una logica autoritaria e illiberale. Non sappiamo se si tratti d’una deriva putiniana o argentina, sappiamo, invece, che si tratta certamente di una deriva italiana e berlusconiana. Sarà appena il caso di ricordare che questa nuova forzatura arriva mentre le medesime autorità di garanzia hanno fornito dati spaventosi sulle presenze politiche in tv. Se e quando tale legge dovesse passare, magari a colpi di voti di fiducia, sarà stato compiuto un altro passo sulla strada della realizzazione di una repubblica presidenziale a reti unificate.
Contro la “MAIALATAM” sarà davvero necessaria una grande iniziativa nazionale non solo di tutte le opposizioni, ma anche di quanti, comunque collocati, non intendano piegare il capo di fronte a un nuovo gravissimo atto di prepotenza istituzionale.
Sarà appena il caso di notare che il tutto avviene mentre il paese è travolto dalla crisi internazionale e nazionale, mentre si stanno esaurendo i fondi destinati agli ammortizzatori sociali e mentre milioni di persone si stanno battendo per difendere la scuola pubblica. Di fronte a queste emergenze il governo Berlusconi non trova di meglio che presentare una sorta di legge truffa e di alimentare nuove contrapposizioni.
Qualche giorno fa il presidente, con rettifica incorporata, aveva invitato il PD a ritirare la sua manifestazione, “perché di fronte alle emergenze bisogna stare uniti e volersi bene”. Adesso usa la legge elettorale come una clava da sbattere sulla testa dei suoi avversari di destra, di centro, di sinistra. Ci auguriamo che, almeno in questo occasione, non si apra l’ennesimo stucchevole dibattito sulle risposte di tipo moderato o radicale.
Di fronte a questa maialata l’unica divisione dovrà essere quella tra quanti credono nella democrazia parlamentare e nel libero diritto di scelta da parte dei cittadini e quanti, invece, preferiscono il modello azienda, con un presidente manager che, a suo piacimento, decide di buttare fuori i dipendenti sgraditi.
Di volta in volta i dipendenti potranno essere gli studenti, i genitori, gli insegnati, i preti che combattono le povertà, i giudici fedeli alla Costituzione, i poliziotti che vogliono arrestare i mafiosi e non manganellare i ragazzi, i pochi giornalisti che ancora fanno inchieste, i comici che vorrebbero fare libera satira e la lista potrebbe proseguire con ciascuno di noi e di voi….
Diamoci da fare!
Giuseppe Giulietti
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