28 agosto 2008 – Pancho Pardi: Fini a Giannutri, la fregatura Alitalia e la controriforma della giustizia
di Pancho Pardi
La ripresa del blog pone oggi un problema di abbondanza. Basterebbe fare l’elenco dei temi suscettibili di interesse.
Il più frivolo: Un tuffo dove l’acqua è più blu, ovvero Il presidente della Camera sorpreso e multato per immersione subacquea a Giannutri in area protetta e interdetta alle immersioni. Bontà sua dice: pagherò la multa.
Il più costoso: la fregatura Alitalia, versione peggiorata e scorretta della soluzione che il monopolista televisivo bloccò alla vigilia delle elezioni (e il centrosinistra gliela lasciò bloccare…).
Il più serio: la controriforma della giustizia sulla base della Bozza Boato in Bicamerale.
Il più grottesco: Violante sostiene che su quella controrifoma si deve dialogare con Alfano.
Il più ineffabile: l’anticonformista Tremonti a CL: torniamo a Dio, Patria, Famiglia.
1. Fini a Giannutri. Lasciamo da parte l’immersione in acque vietate. Ciò che è inesplicabile è il suo uso di un’imbarcazione e di vari uomini dei Vigili del Fuoco, gruppo sommozzatori di Grosseto, a sua continua disposizione in questi giorni a Porto Santo Stefano.
Il titolo di Presidente della Camera comporta la possibilità di uso -più grave ancora se continuativo- di un servizio di pubblica utilità? Se dovunque va il Presidente ha bisogno della scorta (rassegnamoci: la Pivetti ha ancora la sua…) non si capisce perché nell’accompagnamento debbano essere occupati uomini e mezzi così distolti da compiti ben più necessari e impegnativi.
Il Presidente della Camera si affretti a pagare la multa ma soprattutto ci spieghi perché non può divertirsi sott’acqua senza costringere i sommozzatori dei Vigili del Fuoco a occuparsi di lui.
Ma naturalmente l’abuso non ci stupisce: è il minimo che possa accadere in una maggioranza che dell’uso privatistico dello stato ha fatto costume abituale. Al confronto con ciò che fa tutti i giorni il presidente del consiglio, la sua è una marachella infantile.
2. Fregatura Alitalia. L’accordo con Air France prevedeva l’accollamento dei debiti alla compagnia francese e una riduzione del personale di circa 2.000 dipendenti.
Qualsiasi accordo si faccia ora con qualsiasi grande compagnia prevede che i debiti vengano tutti seppelliti in una bad company a carico dello stato, mentre i "capitani coraggiosi" si infilano, con l’aiuto di banche politicamente orientate, nella compagnia buona, certi di macinare utili e esercitare in allegria vari conflitti d’interesse (è usanza nazionale). Gli esuberi, tutti a carico della bad company, saranno 7.000.
Prepariamoci seriamente a sostenere una campagna di opinione pubblica sulla Tassa Alitalia.
Mobilitiamo gli economisti indipendenti a spiegare quanto ogni cittadino dovrà pagare l’inganno.
Facciamo il confronto tra quanto avrà risparmiato per l’ICI (di cui non godrà più i vantaggi sotto forma di servizi pubblici) e quanto gli sarà estorto in silenzio e senza ricevute per garantire utili ai capitani coraggiosi.
E nel frattempo teniamo d’occhio i capitani per vedere e raccontare quali favori reciproci stringeranno col potere politico.
3. La controriforma della giustizia pone problemi troppo gravi per essere affrontati alla svelta. Si rinvia a domani.
Per il momento solo una breve nota. Alfano pare proponga nel nuovo CSM non solo la riduzione in minoranza dei magistrati (solo un terzo dei componenti), ma non contento immagina anche siano estratti a sorte.
Perché non farlo anche per il consiglio dei ministri e per il presidente del consiglio? Qualsiasi estrazione casuale darebbe risultati migliori della composizione attuale.
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