29.09.08 – Berlusconi al Quirinale, inciucio Massimo

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Si può sperare che non sia vero. Se è vero…
La Repubblica riporta, in parte tra virgolette, un’opinione di D’Alema. La prima parte è analitica: Berlusconi gestisce il Parlamento come un’azienda, pensa di poter comandare solo lui. Considera diritto dell’opposizione solo la sua possibilità di dichiararsi d’accordo con lui. E’ difficile poter dialogare con un soggetto che concepisce solo il monologo.
Sono cose note da molto tempo ma fa piacere che anche D’Alema, dopo lunga riflessione, ci sia arrivato.
La seconda parte è sintetica e trae dalla prima una conclusione sorprendente.
Berlusconi dunque è fatto così. Ma se ci fosse il presidenzialismo, Berlusconi potrebbe aspirare al ruolo e l’esistenza di pesi e contrappesi gli consentirebbe di governare meglio.
Speriamo che la stranezza della conclusione dipenda tutta dalla fretta del giornalista. Se invece il pensiero è stato riportato correttamente sono dolori. Nostri, è ovvio.
Intanto ringraziamo il cielo che non ci sia il presidenzialismo. Mancando questa condizione si può sperare che anche D’Alema ritenga che nelle condizioni attuali (a Costituzione invariata) il ruolo di presidente della repubblica sia precluso al monopolista. Sarebbe simpatico sentirlo dire senza ambiguità.
Motivo di timore è la logica concessiva: l’esistenza di pesi e contrappesi sarebbe fattore capace di rendere accettabile l’eventualità di un monopolista televisivo al vertice dello stato e, in subordine, di un pluriimputato per corruzione della magistratura alla presidenza del Consiglio superiore della magistratura.
Ma ancora più preoccupante è il doppio carattere della logica concessiva. D’Alema non valorizza l’esistenza di pesi e contrappesi come possibili impedimenti a un perfezionamento temibile dell’anomalia istituzionale che ha inquinato la politica italiana. Gli piace invece immaginare che pesi e contrappesi diano all’anomalo la possibilità di governare meglio.
Uno dei maggiori capi dell’opposizione ha tolto l’anomalia italiana dall’orizzonte dei suoi pensieri e si preoccupa solo del fatto che possa governare bene.
Un antico detto dice: con un amico così non ha bisogno di nemici. Qui funziona bene il suo rovescio: con un nemico così Berlusconi non ha bisogno di amici.

Pancho Pardi



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