29.09.08 – Berlusconi for President
D’Alema ritiene che “Se si arrivasse a un sistema presidenziale, Berlusconi potrebbe concorrere alla massima carica della Stato perché ci sarebbero quei pesi e quei contrappesi che consentirebbero anche a lui di governare meglio il Paese”.
Cito da “La Repubblica” (29 settembre) che fa seguire alla pre-certificazione di D’Alema per l’eventuale candidatura al Quirinale, l’entusiastica approvazione di Bossi (“Noi lo voteremo”) ma poi prosegue con una contestuale notizia politica (stesso giorno, stesse ore): “Intanto Berlusconi lancia un minaccioso avvertimento in attesa che la Corte Costituzionale giudichi il Lodo Alfano ‘Se non passasse, allora ci sarebbe da fare una profonda riflessione su tutto il sistema giudiziario e su tutto ciò che abbiamo visto accadere recentemente a Milano’”. Una minaccia non da poco che altrove bloccherebbe la normale vita politica.
Restano perciò due domande inevitabili.
La prima: Quale leader politico candiderebbe spontaneamente il numero uno del Partito avverso, motivando con il fatto che se ci sarà il sistema presidenziale, tutto sarà garantito da pesi e contrappesi? Neppure Gandhi ha avuto un trattamento così signorile e pre-garantista dai suoi oppositori.
Spalanca le porte all’avversario prima ancora che si candidi e assicura sulla perfetta, equilibrata legge sul presidenzialismo prima ancora che quella legge ci sia. E’ un comportamento che sta tra l’imprudente e il profetico (“In verità vi dico che Berlusconi passerà dalla cruna dell’ago del Quirinale”) ma non ha niente di politico ed è privo di somiglianza con fatti e persone di ogni altra democrazia.
La seconda domanda è: Se la presidenza della Repubblica è un concorso per titoli, quali saranno i titoli che, data una buona legge che non esiste ma si può sempre sognare, qualificano Berlusconi come un buon candidato a cui persino l’opposizione può offrire una pre-certificazione?
Forse l’avere dichiarato il pluriomicida Mangano eroe nazionale? Forse la lunga e leale amicizia con Previti e Dell’Ultri? Forse il numero di imputazioni totalizzate o il numero di non condanne per prescrizione o per tempestivi cambiamento delle leggi? Forse per avere dato del “Kapo” all’eurodeputato tedesco Schultz o avere autorizzato l’eurodeputato Borghezio (alleato di governo) a esibirsi con i nazisti sulle piazze tedesche? O forse il conflitto di interessi che si fa sempre più vasto e radicato?
Urge risposta. Per esempio: E’ un equivoco del giornalista?
Però, se ciò che scrive “Repubblica” è vero, diremo in piazza, il 25 ottobre, al popolo Pd: “BERLUSCONI FOR PRESIDENT”?
Furio Colombo
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