30.09.08 – Nuove minacce alla Costituzione

MicroMega

Ieri l’altro Berlusconi ha minacciato la Corte Costituzionale. Se boccerà il Lodo Alfano sarà ripensato interamente il sistema della giustizia. Pronunciata da un soggetto che, da quando ha potuto, non ha fatto altro che legalizzare le sue illegalità, la minaccia va presa sul serio.
Invece ieri sia Repubblica che Corriere della Sera non la mettevano neanche in prima pagina. E perfino nelle pagine interne non appariva nettamente nei titoli ma bisognava cercarla nel testo. Ognuno fa i giornali che vuole ma era davvero il caso di mettere la sordina su un atteggiamento sfacciatamente eversivo? Se si pensa di smorzare così la sua aggressività si ripetono gravi errori e si prepara un irresistibile peggioramento. Proprio su Repubblica Cordero oggi da par suo illumina il tema.
Poiché non c’è limite al peggio, riparte il carrozzone della riforma costituzionale. Qui si tocca con mano l’insipienza e la cecità della classe dirigente di centrosinistra che ha fatto di tutto per far svanire e dimenticare il formidabile successo di popolo che aveva cancellato la riforma imposta dal centrodestra nella legislatura 2001-2006.
Il Partito Democratico sembra volerlo consegnare all’oblio. Il centrodestra pretende addirittura di ripetere il tentativo. Quagliariello, vicecapogruppo del PdL al Senato, vuole che per la nuova riforma si riparta addirittura da quella bocciata due anni fa e, per giocare bipartisan, dalla bozza Violante.
Poi c’è anche una soluzione alternativa: cambiare i regolamenti parlamentari in modi così incisivi da assicurare la dittatura del governo sulla maggioranza (con l’opposizione ridotta a ectoplasma). E’ scritto chiaro e tondo in una proposta presentata alla Camera il 1° luglio, a firma Cicchitto, Bocchino, Calderisi, Gava, Leone.
In entrambi i casi l’obbiettivo è annichilire la Costituzione vigente appena confermata dalla larga maggioranza del corpo elettorale.
L’inquinamento mediatico è già partito e non si fermerà. Tiriamoci su e prepariamoci a fermarli.

Pancho Pardi



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