30.11.08 – Non chiamiamole più “morti bianche”

MicroMega

Da questo spazio e dal sito di articolo 21 abbiamo lanciato un appello al mondo della informazione per cancellare dal linguaggio giornalistico espressioni ipocrite quali morti bianche e tragica fatalità. La proposta era stata lanciata, in tempi e modi diversi, dal giornalista Santo Della Volpe, da Raffaele Siniscalchi, direttore del canale lavoro di Articolo 21, da Paola Agnello Modica, segretaria confederala della Cgil, dalla scrittrice Samantha Di Persia, autrice di un coraggioso libro sulla strage quotidiana.

Non si tratta di una richiesta velleitaria, ma di ribellione ragionata e motivata contro le pigrizie, le consuetudine, le cattive pratiche professionali di chi accetta troppo supinamente lo spirito dei tempi.

Tragica fatalità significa assenza di responsabilità, prevalere del fato e del destino malvagio.
Dietro queste morti sul lavoro e da lavoro, molto spesso, non vi è fatalità, ma aggiramento delle norme, vite precarie, sub appalti, pseudo imprenditori interessati a far soldi comunque e a tutti i costi

“Morti bianche”… appare davvero una beffa usare un simile aggettivo per indicare una delle morti più atroci, violente, sporche.

Ciascuno di noi può e deve sforzarsi di espellere dal suo vocabolario espressioni che possono ingannare e che possono risultare davvero offensive per chi ha subito l’oltraggio di perdere una persona cara.

Per queste ragioni ci fa davvero piacere segnalare che, almeno in questa occasione, l’appello non è caduto nel vuoto.
Il presidente della federazione della stampa Roberto Natale lo ha fatto suo e lo ha rivolto a tutti i colleghi.
Il direttore del tg3 Antonio di Bella e il direttore di Rai News Corradino Mineo hanno assunto l’impegno a non usare più queste frasi applicate alle morti sul lavoro.

L’agenzia di stampa Dire sta conducendo una vera e propria campagna contro questo tipo di espressioni gergali. Non poche radio e televisioni locali ci hanno preannunciato la loro adesione. Quando l’elenco sarà completato daremo i nominativi di quanti hanno deciso di aderire a questa piccola e modesta campagna civile.

Chiunque fosse interessato potrà inviare le sue proposte e la sua adesione a questo blog o al sito di articolo 21.

Giuseppe Giulietti



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