3.03.09 – Europa7, le frequenze promesse non ci sono

MicroMega

In questi giorni ci è capitato di rivedere in tv quel vecchio film nel quale Totò tentava di vendere il Colosseo ai turisti. Per fortuna, in quei tempi, esistevano ancora delle guardie che davano la caccia ai ladri e ai truffatori. Lo spirito dei tempi è cambiato, così sempre più spesso i truffatori danno la caccia ai truffati e, appena possibile, gli rifilano anche qualche bel calcione.

L’immagine ci è venuta in mente ripensando alla vicenda di Europa7 e al tentativo del governo Berlusconi di rifilare l’ennesimo ”pacco” a Francesco Di Stefano, il coraggioso imprenditore abruzzese che, da anni, attende le frequenze alle quali ha diritto per poter far funzionare la sua impresa. Qualche mese fa, quando fu approvato il decreto salva Rete4, altrimenti chiamato ammazza Europa7, il governo annunciò di aver trovato la soluzione definitiva, quella che avrebbe risolto ogni cosa, recependo in pieno la sentenza del tribunale europeo.

Le misteriose frequenze sarebbero state ricavate dalla ”ricanalizzazione di Raiuno” consentendo cosi la piena illuminazione del territorio nazionale da parte di Europa7.

La notizia fu data con grande enfasi da molti tg e da tutti i fogli di proprietà della famiglia regnante. Su questo stesso spazio ci permettemmo di avanzare qualche dubbio, ma fummo respinti con frizzi e lazzi.

Il quotidiano “La Repubblica”, con un documentato pezzo di Aldo Fontanarosa, ci ha invece fatto sapere che la soluzione è lontanissima e che Francesco Di Stefano e i suoi legali non hanno intenzione alcuna di farsi vendere il Colosseo. Le fantomatiche frequenze non sono affatto immediatamente disponibili. La ricanalizzazione di Raiuno avrà tempi lunghi e comunque le frequenze dovranno essere reperite nell’ambito di ciascun piano regionale, con tutti i contenziosi del caso e con tutte le liti giudiziarie che si determineranno.

Come se non bastasse, questo è davvero il colmo, si è anche scoperto che alcune delle frequenze immediatamente disponibili erano già state assegnate ad alcune radio per una specifica sperimentazione. Come era prevedibile, e forse auspicato, le medesime radio hanno già presentato i loro ricorsi al Tar.

A questo punto Francesco Di Stefano e i suoli legali hanno presentato un nuovo esposto alla commissione europea per segnalare l’ennesima coltellata tirata contro un imprenditore che ha avuto il solo torto di voler mettere il naso in un mercato proibito, nel quale nessuno potrà mai entrare senza la preventiva autorizzazione del presidente proprietario.

Pur sapendo che il nostro desiderio non sarà mai esaudito ci permettiamo di chiedere a tutti i tg e a tutti i giornali che diedero con grande rilievo l’annuncio: ”Risolta la vicenda Europa7, trovate le frequenze”, di dare almeno la notizia che il presunto beneficiario, Francesco Di Stefano, è incazzato nero e che delle strombazzate frequenze reperite, almeno per ora, non si vede neppure l’ombra.

Neppure la fantasia del Totò truffatore si sarebbe spinta sino a tanto…

Giuseppe Giulietti



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