4 settembre 2008 – Pancho Pardi: Stupidario della settimana
di Pancho Pardi
Processo Mills.
A leggere gli estratti nell’articolo del Corriere di oggi viene voglia di avere a disposizione l’intero capolavoro. E’ il ricorso in Cassazione degli avvocati (naturalmente parlamentari) Ghedini-Longo contro la Corte d’Appello di Milano che aveva rigettato la ricusazione da parte di Berlusconi verso il giudice Nicoletta Gandus, che presiede il processo Mills, in cui il presidente del consiglio è imputato, non per la prima volta, di corruzione in atti giudiziari.
Si fonda su una logica mirabile: poiché non è possibile “pensare all’onorevole Berlusconi senza collegarlo alla sua attività politica”, un giudice, come la Gandus, che aveva aderito a iniziative di critica della politica giudiziaria tenuta dal precedente governo Berlusconi non può giudicare l’imputato.
Già ai tempi della legge sul legittimo sospetto era stato chiaro che Berlusconi voleva scegliersi il giudice. Ma il ricorso in questione aggiunge dettagli sui criteri di scelta. Può giudicare Berlusconi solo un giudice che non abbia mai espresso giudizi negativi su di lui. Ne nasce un interrogativo non privo di rilievo costituzionale: a chi toccherà la scelta dei giudici che dovranno giudicare il capo del governo?
Al caso? Si vagherà di ricorso in ricorso da una corte all’altra fino a che non si troverà un giudice non prevenuto? E sulla base di che cosa si stabilirà la virtuale prevenzione? Documentazioni scritte, testimonianze verbali? Del soggetto o di testimoni terzi? Chi interpreterà gli scritti, chi leggerà le testimonianze del soggetto, chi interrogherà i testimoni terzi?
Oppure a un’autorità preposta? Nel nuovo Csm ci sarà una sezione apposita per selezionare i giudici dei processi a Berlusconi?
Resta ineludibile l’interrogativo: per apparire sostenitori di una logica imparziale, gli avvocati Ghedini-Longo sono disposti a escludere anche i giudici favorevoli alla politica dell’imputato? Se sì, come saranno individuati i giudici indifferenti? Nel futuro esame attitudinario che il centrodestra vuole riservare ai magistrati l’indifferenza sarà un criterio guida? E chi ne traccerà il profilo e il metodo di riconoscimento? Chi sarà incaricato di individuare, nel comportamento dei candidati, i segni di simulazione o dissimulazione?
Una nuova branca della psicologia applicata alla giurisprudenza sta muovendo i primi passi?
Alitalia.
Bersani aveva constatato: “Alcuni imprenditori sono entrati nella cordata con la pistola puntata alla tempia”. Puntata da chi era lasciato all’intuizione di ascoltatori e lettori.
Marrazzo se la punta da solo e promette da 10 a 20 milioni di euro della regione Lazio per entrare in cordata. L’interpretazione più benevola è che vuole sostenere l’occupazione nel territorio romano. Gli esperti di soldi minimizzano: di fronte a un’operazione che supera il miliardo di euro che saranno mai 20 milioni di euro? Una goccia nel mare, e pazienza se li promette una regione indebitata: chi non ha debiti oggi?
Mettiamo anche da parte il dubbio che la difesa dell’occupazione sia compito più dei sindacati che della regione (e qui duole ricordare che i sindacati hanno rifiutato il piano Air France che prevedeva 2.000 esuberi e si apprestano ora a subire da 5 a 7.000 esuberi, se andrà bene).
Ma se una regione indebitata vuole destinare da 10 a 20 milioni di euro per la promozione dell’occupazione nel territorio romano perché mai dovrebbe buttarli in una colossale fregatura a danno dei contribuenti, in massima parte, anche nel territorio romano, lavoratori dipendenti?
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