8 luglio 2008 – Giuseppe Giulietti: Il pane e la Costituzione
di Giuseppe Giulietti
Sfogliando, in ritardo, la rassegna stampa ci ha colpito un titolo apparso sul "Corriere della Sera": "agli italiani interessa l’inflazione non la giustizia" e di seguito le immancabili tabelle del professor Mannheimer. Qualche decennio fa un serioso dirigente comunista ci spiegava che nell’Urss di allora non si stava male perchè: "…le libertà borghesi saranno pure precarie ma tutti hanno il pane e la casa…" Poi si scoprì, purtroppo in ritardo, che dove mancava la libertà scarseggiava anche il pane.
E’ assai probabile che per tanti italiani il pane venga prima della costituzione, del conflitto di interessi, delle impronte ai bimbi rom e così via… Ma lo stato di diritto è nato anche per impedire la tirannia delle maggioranze e per tutelare gli interessi dell minoranze politiche, etniche culturali o religiose che siano. Peraltro anche in Italia, tra qualche mese si scoprirà che salari e pensioni non saliranno.
In Italia si stanno creando le condizioni per una repubblica presidenziale a reti televisive unificate. Questo modello si colloca decisamente fuori dall’ordinamento costituzionale. Ciascuno di noi ha il dovere morale ancor prima che politico di fare qualcosa. Chi vorrà potrà venire a Piazza Navona. chi, per le diverse ragioni non potrà e non vorrà partecipare faccia comunque qualcosa, promuova un’iniziativa nel suo comune, scriva ai giornali, contatti i suoi rappresentanti in parlamento… Faccia quello che gli pare insomma, ma non si limiti ad osservare da lontano. Perchè come scriveva Fabrizio De Andrè nella Canzone del Maggio "anche se vi sentite assolti siete per sempre coinvolti".
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