9 settembre 2008 – Pancho Pardi: Spesa pubblica, i soldi ci sono per Alitalia ma non per la scuola
E’ arbitrario mettere a confronto la diversa disponibilità di spesa (dei soldi dei cittadini) che il governo mostra nei confronti di diverse destinazioni? Vediamo.
Il governo di centrodestra ha imposto al Parlamento l’anticipazione della legge finanziaria con un decreto legge che non aveva, come avrebbe dovuto, alcuna motivazione di necessità e urgenza. Un provvedimento che il ministro del Tesoro si è vantato di aver fatto approvare dal consiglio dei ministri in poco più di nove minuti.
Così, senza neanche leggerlo, i ministri hanno imposto alle Camere elettive, che non hanno potuto discuterlo né in commissione né in aula, un taglio drastico della spesa pubblica.
Scuola, università e ricerca sono state strozzate senza rimedio. Nella scuola saranno tagliati più di 80.000 docenti, nell’università sarà sostituito solo un docente su cinque. La ricerca era già storicamente sottofinanziata e lo sarà ancora di più.
Il motivo conclamato è che non ci sono soldi. In realtà l’opera del governo dimostra che non ci sono per l’istruzione pubblica e per la ricerca. Ma per altre destinazioni i soldi ci sono e vengono tirati fuori. Lo dimostra Alitalia.
I cittadini saranno costretti a pagare, senza saperlo e, sapendolo, senza poterlo documentare, il conto smisurato della bad company in cui saranno stivati tutti i debiti, tutte le perdite, tutte le insolvenze dell’azienda così liberata e consegnata allo spirito caritatevole dei capitani coraggiosi.
Elencare le componenti di questa voragine finanziaria messa carico della capacità contributiva dei cittadini ignari sarà compito critico dei prossimi mesi e anni.
Ma si può fin da ora formulare una semplice domanda: se potessero scegliere liberamente, i cittadini preferirebbero pagare i debiti di Alitalia o il fabbisogno di una scuola e un’università libere e capaci di formare? Di una ricerca capace di affrontare i problemi che nascono dall’indagine sulla condizione umana e sul mondo fisico?
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