Adista, 50 anni alla “sinistra” del padre

Valerio Gigante

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50 anni sono davvero tanti per un giornale. Se poi questo giornale vive del solo sostegno dei propri abbonati, senza sponsor politici ed ecclesiastici, senza gruppi imprenditoriali e finanziari alle sue spalle, bè, si tratta veramente di un unicum.
È Adista, prima agenzia, oggi rivista settimanale fondata nel 1967 nell’alveo dei nascenti rapporti tra comunisti e mondo cattolico.

Nel primo decennio Adista ha vissuto a stretto contatto con la Sinistra Indipendente, che dal 1976 aveva accolto un gruppo di senatori e deputati eletti come indipendenti, ma in quanto cristiani, nelle liste del Pci. Qualche anno dopo Adista diventa una cooperativa e cerca di interpretare non solo il cattolicesimo politico che non si riconosceva più nella Dc, nel dogma dell’unità dei cattolici in politica, ma anche di tutte quelle esperienze che, dalla base ecclesiale, rivendicavano un nuovo protagonismo dei credenti nella Chiesa e nella società, sulla scia del grande sommovimento seguito al Concilio ed al ’68. Cristiani per il socialismo, Comunità Cristiane di Base, movimenti delle donne, esperienze di frontiera, teologia della Liberazione e teologie alternative ad ogni visione vaticano-centrica diventarono così l’oggetto dell’informazione di Adista, che si pose come punto di riferimento di tutto ciò che, dal centro alle periferie, si muoveva nel solco di una società più giusta e di una Chiesa più evangelica.

Negli anni ’70 Adista si schierò a favore del divorzio, per una legge che rendesse legale l’aborto nel nostro Paese. Negli anni ’80 ci fu la mobilitazione per la pace scoppiata con il caso dei missili nucleari a Comiso; il grande impegno a favore della libertà di ricerca teologica sotto Wojtyla, il sostegno ai preti e vescovi e teologi e religiosi e suore puniti dalla “restaurazione” inaugurata da Giovanni Paolo II e dall’allora card., Ratzinger. Fino ai giorni recenti, l’appello per il voto al referendum abrogativo della legge 40 sulla fecondazione assistita (2005); l’appello promosso da Adista ma condiviso con decine di riviste di ispirazione cristiana a difesa della Costituzione minacciata dalla riforma dei saggi di Lorenzago (2006), il sostegno a Piergiorgio Welby, l’impegno a fianco di Eluana Englaro (con il sostegno all’appello sul fine vita promosso nel 2009 proprio da MicroMega e sostenuto da oltre 40 tra preti, religiosi e teologi), la critica serrata alla deriva ruiniana di una Chiesa, quella italiana, sempre più integrata con il potere mondano.

Oggi Adista ha raggiunto l’importante tappa dei 50 anni. Li festeggerà a Roma, il 9 e 10 dicembre, presso il Roma Meeting center di Largo dello scoutismo 1 (il programma completo dell’evento si trova qui). Il primo giorno avrà un taglio più convegnistico, il secondo più assembleare, come è nello spirito di Adista. Parteciperanno alcuni amici e compagni di strada della testata, da Raniero La Valle (per anni senatore della Sinistra indipendente al Senato) a Marcello Vigli (storico animatore delle Comunità Cristiane di Base); da Marco Damilano (che ad Adista ha fatto una breve esperienza prima di approdare all’Espresso), a Bianca Berlinguer, che cominciò giovanissima a fare la sua prima esperienza giornalistica proprio ad Adista.

Per l’occasione, Adista ha appena pubblicato anche un libro (Adista 1967-2017 – 50 anni alla sinistra del padre; maggiori informazioni le trovate qui) che fa il punto sul tempo già trascorso, ricostruisce eventi e date, dà conto dei punti di vista e delle prospettive, racconta i dibattiti e le polemiche, i conflitti e le alleanze, sottolinea i momenti di svolta, fa memoria delle vittorie come delle sconfitte dal 1967 ad oggi. Nella prospettiva di ripartire per altri 50 anni, nella consapevolezza del cammino già fatto, sempre con l’obiettivo di contribuire a formare una opinione pubblica – laica e cattolica – più vigile e cosciente, perché più informata.
 
* presidente della cooperativa ADISTA www.adista.it



(29 novembre 2017)



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