Appello di cittadini cristiani di Roma per la libertà di coscienza

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È inaccettabile che, mentre si riconosce che i cittadini non sono «dei fanciulli spensierati ai quali si devono dispensare buoni consigli e ricordare di continuo i valori in gioco», i pastori della Chiesa cattolica e la comunità ecclesiale di Roma nel documento diffuso di recente intervengano pesantemente per dare precise indicazioni di voto per le prossime elezioni regionali. È a tutti noto che il Presidente e il Consiglio della Regione Lazio hanno competenze e poteri per garantire una buona amministrazione non per legiferare su materie di competenza del Parlamento nazionale.

Diventa pertanto pretestuoso il richiamo a «valori cristiani e civili», che i «cittadini cristiani» considerano «irrinunciabili».

Tantomeno si può pretendere che i credenti, in quanto tali siano parte di un “progetto politico” che trasformerebbe la Comunità ecclesiale in un partito rinnegando quanto da sempre è stato ribadito in particolare nei documenti conciliari sulla funzione dei laici. I cristiani "cittadini" sono chiamati a calare qui ed ora, nella storia e sotto la loro responsabilità il messaggio evangelico di salvezza e sono impegnati ad agire nella consapevolezza che in democrazia le leggi devono ispirarsi ai valori condivisi sanciti nella Costituzione.

Riaffermiamo pertanto che ad essi devono ispirarsi i cittadini tutti, anche quelli che si professano cattolici, nella scelta di voto qualunque essa sia.

Francesco Cagnetti, Fabio Perroni, Stefano Toppi, Marcello Vigli

(24 marzo 2010)

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