Appello: Rimuovere subito Sgarbi dall’incarico di assessore per le gravi dichiarazioni su Di Matteo
da change.org
Al Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci
Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Al Presidente del Senato Pietro Grasso
Al Presidente della Camera Laura Boldrini
Antonino Di Matteo è il coraggioso magistrato che rappresenta l’accusa al processo “scomodo” sulla trattativa Stato-mafia, destinatario di un vero e proprio piano di attentato di cui hanno parlato diversi collaboratori di giustizia, ancora operativo, per il quale sono stati acquistati almeno 150 kg di esplosivo.
Il neoassessore dell’esecutivo siciliano Vittorio Sgarbi ha rilasciato delle dichiarazioni gravissime e vergognose, sostenendo che «Nino Di Matteo ha tratto beneficio delle minacce di morte ricevute dal carcere da Totò Riina. Ha cavalcato l’onda per fare l’eroe».
Tali dichiarazioni non sono accettabili, a maggior ragione se provenienti da chi ricopre una carica istituzionale, e costituiscono una gravissima offesa a tutti i cittadini italiani. Inoltre di fatto rischiano di delegittimare ed e di esporre ad un rischio di morte ancora più elevato chi è in prima linea da 25 anni nella lotta alla mafia e alle sue collusioni più alte con la politica e l’economia.
Come cittadini non possiamo accettare che si ripeta la delegittimazione subita prima di morire da Falcone e Borsellino: non vogliamo altri eroi morti ma magistrati vivi e qualora dovesse accadere qualcosa al Dott. Di Matteo la reazione della società civile sarà fortissima.
Pertanto chiediamo:
a) Al Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci di rimuovere immediatamente dal suo incarico l’assessore Vittorio Sgarbi e di scusarsi formalmente con i cittadini per queste gravissime dichiarazioni che mai avrebbero dovuto avere luogo.
b) Al Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella e ai Presidenti di Camera e Senato, On. Laura Boldrini e Sen. Pietro Grasso, di dare un segnale chiaro ed inequivocabile, esprimendo la propria solidarietà al Dott. Di Matteo, ancora a serio rischio di attentato, inceppando così la macchina del fango e il tentativo di delegittimazione di un magistrato esemplare, colpevole solo di aver fatto il proprio dovere fino in fondo, e per questo inviso a tutti quei poteri criminali che non vogliono davvero la lotta senza quartiere alla mafia.
(7 dicembre 2017)
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