Non amo la parola «eutanasia»: finisce troppo male, e ho già detto tutto. Preferisco «accompagnamento», «fine della vita» o «morte dolce». Quella che si sceglie per andarsene circondati dai propri cari, nel migliore dei casi; rifiutando l’ineluttabile degradazione. Sì, penso che si possa, che si abbia il diritto di scegliere la fine della propria vita,...