Tibet, i silenzi del papa. Una lettera a Dio di padre Fausto Marinetti

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Caro Dio,

(sì, già, ma quale "dio"? Il dio-tappabuchi, il dio delle guerre di religione, il "Got mit uns", il dio di Auschwitz ed Hiroshima, il dio dei dittatori e dei cappellani militari? Oppure quello delle "vere religioni" funzionali al mercato globale? Come puoi tacere, Dio, quando si usa il tuo nome per schiavizzare, uccidere, affamare? Quanti "dei" creati dall’uomo dobbiamo buttare fuori dal tempio! Mosè, Gesù, Muhammad, ecc. non hanno lottato contro i falsi "dei", gli idoli, appunto, i vitelli d’oro?)

mi rivolgo a te, Dio dei poveri (Dio al di là d’ogni religione?), perché i tuoi rappresentanti sembrano sordi al pianto dei "figli", che sale al cielo dalle strade insanguinate del Tibet, di Gaza, dei teatri di guerra.

I monaci buddisti seguono alla lettera colui che ha detto: "Non c’è amore più grande di quello di colui che da la vita per i fratelli". Non meriterebbero di essere canonizzati per direttissima? Novelli Giovanni Battista, osano resistere, boicottare, buttare giù dai troni i nuovi imperi. Grazie, fratelli, ci avete rubato il primato della testimonianza (martirio), la primogenitura della profezia.
Il Dalai Lama sfida il regime cinese senza mitrie né piviali dorati. Disposto a tutto pur di salvare i suoi figli. E noi? Noi, con un papa che ha indossato l’uniforme del Reich, che ha conosciuto l’ignavia del silenzio e della connivenza, non sappiamo far altro che invitare vittime e carnefici alla "tolleranza", al dialogo, alla "sete d’infinito"! Quale dialogo, con le armi puntate addosso, la tortura, la prigione, lo sterminio?

Se avessimo "cuore di padre" non saremmo corsi a Lhasa con la corte pontificia e con i monaci, monache del mondo? Quale "segno" migliore di questo per condividere la sorte dei figli, per scuotere la coscienza del mondo? Molto più efficace di mille sermoni, mille adunate, mille benedizioni in 63 lingue…! Quella, la lingua della nuova pentecoste…

Perché non l’abbiamo fatto? Troppo intenti a parlamentare con la delegazione cinese, barattando privilegi cattolici? (cf F. Rampini, La Repubblica, 20.3.2008). Troppo prigionieri del tempio, delle preghiere per la conversione degli ebrei, della mitria di Pio IX, della pianeta di Giovanni Paolo II? (cf M. Politi, La Repubblica, 17.2.2008). I popoli continuano a scendere dal Tibet, da Gaza, dal Libano, dal Darfur ed ahimè, Dio!, i tuoi funzionari riprendono le vie di Trento, del Sillabo, dei riti preconciliari, dell’unica vera religione! Le loro soluzioni? Dare la comunione in bocca, rimettere il tabernacolo al centro, dire la messa con le spalle al popolo. Dio, non vedi che abbiamo voltato le spalle ai denutriti, alle vittime della guerra, ai popoli orfani, alle nazioni vedove, ai mutilati, ai disperati?

Quanti Colossei ci sono in giro per il mondo dove i "figli" vengono immolati all’idolo delle patrie, degli interessi di mercato, ecc.? Non è là che si dovrebbero celebrare le nuove "via crucis"?

Vuoi sapere le ultime trovate cattoliche? Indurre i ginecologi ad accanirsi sui feti prematuri (sotto le 22 settimane) per farli vivere ad ogni costo (cf MicroMega, febbraio 2008). Se vi preme tanto la vita di quelli che non sono ancora nati, cosa fate per quella di 7 milioni di bambini già nati, che ogni anno muoiono di diarrea? Se Mons. Antonio Dias Duarte fa esporre nelle chiese di Rio de Janeiro dei feti di plastica, perché non esporre dei bambini di plastica, magari quelli suicidi perché non sono riusciti a sopportare la vergogna di essere stuprati da dio per mano dei suoi preti pedofili? (cf Ivone Gebara, Adital, 18.3.2008).

Se ai tuoi funzionari sta tanto a cuore la famiglia, perché vanno a braccetto con i politici che ne hanno due o tre? Hanno mai chiesto alle loro legittime mogli e figli cosa ne pensano? Quando imporrete ai preti di riconoscere, almeno!, i loro figli clandestini?

Lo sai? I siti cattolici parlano più del papa che di tuo figlio. Quanto servilismo nel mito del "Santo padre"! Il culto dell’infallibilità trasforma le opinioni del card. Attingere in diktat papali imposti all’orbe cattolico (cf il sito Catholica Australia: La fine della luna di miele di B 16°, 15.3.2008).

Caro Dio, proviamo a produrre delle proposte positive.

"Santo Padre: vuoi lavare i piedi alle vittime della nostra ignavia globale? Vai all’ONU: lava la coscienza di quei capi di stato, che hanno le mani macchiate di sangue; denuncia le coscienze obese dei popoli arricchiti; porta i libri contabili dello Stato del Vaticano. I popoli alla fame non hanno il diritto di verificare i conti del "padre comune"? Se vuoi stare dalla parte delle vittime, non puoi stare con i popoli del nord sfruttatori dei popoli del sud. Le religioni funzionali d un partito o allo stato non si fanno complici delle sue ingiustizie, dei disoccupati, dei pensionati alla fame, ecc.? E se le nunziature divenissero delegazioni per promuovere giustizia e carità per la tutela dei minori, dei disabili, delle minoranze, dei senzatetto, dei profughi?

Non dovrebbero sedere in Vaticano, per "diritto naturale", i rappresentanti dei denutriti, dei carcerati, dei torturati, degli sfruttati? E se trasformassimo lo IOR nella banca dei popoli impoveriti con prestiti a tasso zero? Preti, frati e suore non dovrebbero dare l’esempio con il loro stile di vita secondo le beatitudini, mettendo in piazza i loro conti e investimenti? Perché non dare un "segno efficace" di giustizia, devolvendo l’8 per mille e tutti i proventi degli alberghi dei religiosi/e alle giovani coppie che non possono mettere al mondo un figlio per difficoltà economiche?

Forse che per essere cristiani basta andare a messa, essere devoti di p. Pio, sentire Radio Maria, senza osservare il "sacramento naturale" della giustizia e solidarietà planetari? Dio, dove ti sei cacciato? Se sei "Abbà", perché non ti fai sentire?

"Ma come? Non vi ho messo in mano tutti i mezzi per rovesciare i troni dell’egoismo personale e globale? Perché vi fate trattare da eterni bambini, da sudditi e comparse? Non vi ho dato perfino il "potere di essere figli", cioè fratelli? Che ne avete fatto di quella fede che sposta le montagne?
Volete riformare una chiesa/istituzione asfittica, agonizzante? Come essa induce ginecologi e farmacisti "cattolici" a fare l’obiezione di coscienza all’aborto terapeutico, ai farmaci anticoncezionali, perché i preti impegnati (almeno loro!, gli Zanotelli, i Ciotti, i Gallo, i Vitaliano, ecc.) non promuovono uno sciopero eucaristico, un digiuno cultuale? Se state a remare sulla barca di Pietro, non siete conniventi delle sue omissioni e delle sue violenze morali?

Io, il vostro Dio/padre/madre, sono appeso a tutte le croci dei miei figli e, con loro, invoco chi venga a schiodarci".

p. Fausto Marinetti (con l’aiuto degli amici)

(28 marzo 2008)



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