Asservire i magistrati… Why not?

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Indagava su tre cose,
di reati tre overdose:
con l’inchiesta “Poseidone”
indagava le persone

che coi soldi della Ue
tutto han fatto meno che
costruire degli impianti
per abbatter gli inquinanti.

Con l’indagine “Why not”
indagava, invece, un tot
di svariati faccendieri,
bianchi, rossi, azzurri e neri

fra politici, cronisti,
mafiosetti e expiduisti,
mentre con “Toghe lucane”
si cercava le sue grane

indagando i magistrati
ed i loro comitati
in Basilicata attivi
con sistemi…alternativi.

Ma poiché crudele è il fato
De Magistris fu fermato.
Primo stop: la “Poseidone”.
Il piemme curiosone

in Pittelli s’è imbattuto,
un vip italoforzuto
e con improvvisa svolta
quell’inchiesta gli vien tolta,

avocata dal suo capo.
Con “Why not” ci siam daccapo:
gli è fatal la marachella
di indagare su Mastella,

il campan guardasigilli
e su alcuni alti birilli
come Antonio Saladino,
megacapoccion ciellino.

Se la prende il buon Clemente
che gli manda prontamente
uno stuolo di ispettori.
Per placare i suoi furori

il ministro, non contento,
chiede il suo trasferimento.
Visto tutto il gran casino,
intervien Favi Dolcino

e per la seconda volta
un’inchiesta viene tolta
al piemme sfortunato
nel contempo ahimé accusato

di milion di nefandezze:
le sue inchieste son schifezze
piene d’irregolarità.
De Magistris, là per là

giudicato e condannato,
viene a Napoli mandato
e così neppur gli resta
l’importante terza inchiesta,

quella di “Toghe lucane”.
“E’ un piemme scalzacane!”
sentenziato ha il Csm.
De Magistris lemme lemme

fa ricorso al tribunale
e a Salerno, è naturale,
salta fuor la verità:
“Niente irregolarità,

non è giusto alcun sospetto,
il piemme fu corretto,
non offesa la Giustizia.”
Per por fine alla nequizia

di Salerno il magistrato
sette volte ha domandato
di “Why not” tutte le carte
ai colleghi che con arte

il piemme hanno fottuto,
poiché è stato troppo occhiuto
e un curioso ficcanaso.
Magistrati non a caso

da Salerno ormai indagati.
Ma quegli atti son negati,
senza far neanche una piega,
Catanzaro se ne frega.

E Salerno fa il sequestro,
dando a Catanzaro il destro
di reagire illegalmente.
La Procura ha prontamente

a sua volta incriminati
di Salerno i magistrati,
con un atto fuori legge.
Che fa il gran capo del gregge?

Il pompiere… e il Quirinale
con un atto irrituale
chiede gli atti alla Procure.
Ed infin si sveglia pure

il dormiente Csm
con la gemma fra le gemme
di colpire cerchio e botte.
Della legge se ne fotte,

trasferisce tutti quanti,
i colpevoli ed i santi,
chi fa il mal, chi lo subisce,
chi fa il ben, chi trasgredisce.

La moral, ahimé, è evidente:
“Pur l’amato presidente,
imparziale a prima vista,
è in realtà un cerchiobottista

e ogni scusa vien usata
per dar una regolata
conclusiva e imperitura
alla vil Magistratura”.

(10 dicembre 2008)



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