Ateo per grazia di Dio, credente per amore di ragione
don Paolo Farinella
Il prossimo 16 maggio uscirà in libreria l’ultimo libro di don Paolo Farinella, collaboratore e blogger di MicroMega: «Cristo non abita più qui. Il grido d’amore di un prete laico per Gesù, contro il Vaticano» (Il Saggiatore). Per gentile concessione dell’editore ne anticipiamo un brano: «Abiuro il Dio dei potenti, credo nel Dio degli oppressi».
Io, Paolo Farinella, prete cristiano cattolico, incardinato nella chiesa locale di Genova, consapevole della gravità del momento storico per il mondo, le chiese e le religioni, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali e spirituali, con il presente duplice atto pubblico di abiura e di fede, voglio deporre un piccolo seme a testimonianza presente e futura. Il silenzio è d’oro, tacere è una colpa e, a volte, un vergognoso scandalo di omertà e complicità.
Abiuro il Dio della «identità nazionale e/o europea», sbandierato dal clericalismo in combutta con la destra e la Lega del «dio Po».
Abiuro il Dio della (in)civiltà occidentale che presume di essere superiore alle civiltà africana, asiatica e cinese.
Abiuro il Dio «non neutrale» che Europa e Usa, nel promuovere guerre, si annettono come blasfemo esportatore di democrazia, la loro.
Abiuro il Dio (s)cristiano e terrorista dei guerrafondai che millantano le guerre d’invasione come «interventi umanitari» per giustificare il loro furto di petrolio, gas e materie prime.
Abiuro il Dio dei politicanti italiani, sedicenti cattolici e che sostengono la degradazione morale e istituzionale del piduista Berlusconi Silvio, simbolo fisico della decadenza democratica.
Abiuro il Dio che le religioni usano come martello pneumatico per farsi guerra tra loro.
Abiuro il Dio che cappellani militari, servi della guerra e della morte invocano prima di ogni azione di guerra a favore dei propri «ragazzi» e contro i «ragazzi nemici» (?).
Abiuro il Dio invocato dai militari (s)cristiani che prima ammazzano e, se qualcuno di loro muore, lo inneggiano «eroe» della patria con funerali religiosi e di Stato.
Abiuro il Dio invocato nelle «missioni umanitarie» tra inni e canti di bombe, razzi, missili e mitra.
Abiuro il Dio dei soldati (s)cristiani che torturano i figli di un altro Dio o di nessun dio, comunque loro simile, tutelato dai trattati internazionali.
Abiuro il Dio invocato dai vescovi ai funerali di soldati o mercenari di guerre preventive, cioè di invasione.
Abiuro il Dio invocato dal cardinale Tarcisio Bertone perché benedica navi portaerei militari, costruite appositamente per uccidere «con professionalità» e scientificità.
Abiuro il Dio dei ricchi, se prima non si convertono al Dio della cruna dell’ago che abbatte i potenti e innalza i poveri.
Abiuro il Dio di chi si asside alla mensa dei potenti, rinnegando il desco dei poveri.
Abiuro il Dio dei fondamentalisti di qualunque religione, cultura, nazione e identità.
Abiuro il Dio usato dagli ecclesiastici come stupefacente per addormentare le coscienze dei singoli e dei popoli.
Abiuro il Dio delle gerarchie religiose, omertosamente mute, perché colluse con il potere corrente.
Abiuro il Dio delle liturgie sgargianti di porpora e bisso che rinnega il Dio della Storia.
Abiuro il Dio delle diplomazie, convenienze e compiacenze, negazione esplicita del Dio di Gesù Cristo.
Abiuro il Dio del Vaticano, dio di comodo, dio denaro, dio strumento di ignominia e corruzione.
Abiuro il Dio dei vescovi, venduti nell’anima e nel corpo ai politici corrotti e delinquenti.
Abiuro il Dio dei «moderati» svuotato dalla dirompenza rivoluzionaria del suo messaggio.
Abiuro il Dio dei «princìpi non negoziabili» che annulla la croce come segno di contraddizione.
Abiuro il Dio dei politicanti clericali che respinge gli immigrati uccidendoli nel mare Mediterraneo.
Credo il Dio di Gesù Cristo, Figlio di Dio e figlio dell’Uomo, Ultimo tra gli ultimi.
Credo il Dio povero, nudo, forestiero e crocifisso, Padre dei poveri, dei nudi, dei crocifissi e dei senza dimora.
Credo il Dio degli oppressi di qualunque religione, cultura, nazione e identità.
Credo il Dio dei non violenti che subiscono violenza, poeti di pace.
Credo il Dio che abiura il tempio, la religione e il potere come strumenti oppressivi.
Credo il Dio vittima sacrificata nelle vittime innocenti delle guerre in Iraq, in Afghanistan, in Eritrea, in Mali, e di ogni guerra.
Credo il Dio palestinese segregato dietro il muro della vergogna israeliana.
Credo il Dio dell’ebreo Gesù che offre la sua vita per i palestinesi, gli israeliani, per gli occidentali e gli orientali.
Credo il Dio cristiano torturato a Guantánamo, Abu Ghraìb e Falluja da militari occidentali, sedicenti cristiani.
Credo il Dio del cielo e della terra, senza patria, senza nazione, senza civiltà, Dio del vento che spira libertà.
Credo il Dio degli uomini di buona volontà, poeti, costruttori di pace e di ponti.
Credo il Dio che condanna gli eserciti, le loro armi e coloro che li benedicono, controtestimonianza del Dio della Pace.
Credo il Dio che perdona i suoi crocifissori, mentre lo inchiodano alla morte.
Credo il Dio Madre e Padre che cammina con le donne e gli uomini, senza distinzione di popolo, lingua e nazione.
Credo il Dio ammutolito dal mutismo peccaminoso delle gerarchie, gaudenti nelle loro vesti svolazzanti.
Credo il Dio che consola gli afflitti, ama gli stranieri, predilige gli esclusi.
Credo il Dio bambino violato in ogni bambino o bambina, dentro e fuori la Chiesa.
Credo il Dio che inorridisce davanti a ogni gesto di pedofilia, specialmente dentro le mura del tempio.
Credo il Dio che nasce e rinasce in ogni cuore, che ama a perdere senza chiedere in cambio nulla.
Credo il Dio della misericordia che verrà a giudicare il mondo solo sull’Amore e sulla rettitudine della coscienza.
Paolo Farinella, prete ateo per grazia di Dio,
credente per amore di ragione
(12 maggio 2013)
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