Bacio le mani

Silvio incontra Benedetto
che lo accoglie con affetto.
Come esordio a lui s’inchina,
poi gli bacia la manina

con l’anello piscatorio,
di ogni Papa un accessorio.
C’è lo scambio dei regali:
una croce senza eguali

di topazi e di diamanti
da indossare sui suoi manti
dona al Papa il nostro ometto.
A lui dona Benedetto

una bella penna d’oro.
Poi il terzetto va al lavoro,
perché pure Letta c’è,
per timore che il premier,

solo con Sua Santità,
faccia gaffe in quantità.
Alla fin del rendez vous
altro inchino a culo in su,

altro bacio dell’anello.
Poi il commento: “E’ stato bello,
ancor più, meraviglioso,
questo Papa è strepitoso!”

Escon i comunicati:
parolon standardizzati
che non dicon quel che han detto
Berlusconi e Benedetto.

“Celestial cordialità,
costruttiva volontà
di gran collaborazione
fra la Chiesa e la Nazione,

comunanza di vedute,
attenzion per la salute
della mitica famiglia,
padre, madre, figlio e figlia,

sintonia sugli obiettivi
religiosi e educativi,
dell’uom la sacralità
come vera priorità.”

In realtà sappiamo che
sempre sì disse il premier
ai voler di Benedetto:
“Senza Hatù si vada a letto,

non si sposino due gay,
sian versati tanti sghei
alle scuole dei privati,
preti, monache ed abati,

sia la vita rispettata,
dalla prima pomiciata
fino al rantolo finale,
sia l’aborto non legale,

sia difeso l’embrion santo
dalle analisi preimpianto.”
Il contratto fu firmato
con la penna che ha donato

Benedetto a Berlusconi.
Quali sono i guiderdoni
che gli avrà promesso il Papa
per il qual Silvio si arrapa?

Lo proclamerà beato
prima ancor che sia crepato?
Farà il giudice imparziale
al Giudizio Universale?

Sarà santo in paradiso,
alla destra di Dio assiso?
Sarà il papa che verrà
quando Ratzinger morrà?

Dicon fonti accreditate
che sarà Papa il magnate.
Pare che abbia Benedetto
domandato al nostro ometto:

“Quando al soglio salirai
quale nome prenderai,
Pietro, Paolo, Defendente,
Sisto, Giulio, Pio, Clemente?”

“Sisto no, Clemente è brutto,
il mio nom sarà Pio Tutto,
farò il capo dello Ior!”
disse l’Unto del Signor…

(10 giugno 2008)

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