Bianco Natale, coscienza nera

MicroMega

di don Aldo Antonelli

Non c’è ormai più limite al dilagare di fango e di impudenza che straripano dalle menti malate ed ossessionate di leghisti, ex-forzitalioti e nuovi pidiellisti. Così, dopo averle provate tutte (dallo sradicamento delle panchine a Treviso all’erezione del muro di via Anelli a Padova, dal fossato anticaravan di Schio alle panchine anticlochard di Trieste) arriviamo a programmare un bellissimo e cristianisssimo "White Christmas" in quel di Brescia. Un Natale tutto "Bianco" come la loro nera coscienza.

A Coccaglio, un paese di montagna nel Bresciano, l’assessore alla sicurezza, il leghista Claudio Abiendi, ha avuto la brillante idea di voler "ripulire" il paese dagli extracomunitari; di qui l’idea del "Bianco Natale".
"Per me il Natale non è la festa dell’accoglienza, ma della tradizione cristiana, della nostra identità", ha dichiarato.
Straordinario. Meriterebbe un monumento all’imbecillità suprema!

Ma cosa si intende per "tradizione cristiana"? Forse le truppe conquistatrici che al grido di "Cristo Re" scotennavano gli indios d’America Latina non prima di averli però battezzati? O le truppe di mercanti che sempre da quelle terre hanno importato in Europa tanto e tanto di quell’oro e argento che non basterebbe la lunghezza dell’equatore per scriverne l’attuale valore? O gli imperi coloniali che hanno schiavizzato continenti interi mercificando la bibbia e sacralizzando diamanti? Se queste sono le radici cristiane io mi dichiaro anticristiano. E se questa è la civiltà europeaoccidentale io mi dichiaro apolide e clandestino!

Alla fine del novecento un cittadino americano agnostico si appellò alla Costituzione degli Stati Uniti, la quale non prevede feste religiose nel calendario nazionale e chiese la soppressione del Natale come giornata Festiva. La Corte Suprema, dopo lungo esame, respinse l’appello, sentenziando che già da tempo il Natale aveva cessato di essere una festa religiosa. C’est vrai! C’est vrai! Ma finora c’eravamo anche adattati a questa profanazione dal Natale trasformato in una festa di luci e di suoni e di dolci e di regali…. Ma mai che mai avremmo pensato di dover assistere al suo tradimento, facendone una sagra di egoismi etnici e di razzismi xenofobi.

E di sicuro non finisce qui. Il domani ci serberà ancora altre corbellerie!
Aspettiamo, ma non in silenzio.

(19 novembre 2009)

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