Bibliografia essenziale

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INFERNO BOLZANETO. L’atto d’accusa dei magistrati di Genova
di Mario Portanova, Melampo, 2008
Tutti gli orrori di Bolzaneto raccontati attraverso la requisitoria dei pubblici ministeri Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati al processo contro 45 uomini e donne delle forze  dell’ordine. Tra il 20 e il 22 luglio 2001, nel “carcere provvisorio” del G8 di Genova oltre 200 manifestanti inermi subirono botte, manganellate, ustioni, insulti, umiliazioni, vessazioni, minacce, in un regime di terrore che avvolgeva ogni angolo della caserma, dal piazzale d’ingresso ai bagni, all’infermeria.
Questo libro racconta per la prima volta i risultati dell’inchiesta giudiziaria e gli atti del processo. L’accusa dei magistrati genovesi è durissima: «A Bolzaneto sicuramente vi sono stati comportamenti deliberatamente inumani, crudeli e degradanti», scrivono. «Non c’è emergenza che possa giustificare quello che è accaduto. Non c’è giustificazione perché si era ormai lontani dagli scontri di piazza e quella caserma, dove lavoravano pubblici ufficiali, doveva rappresentare un luogo di sicurezza e di rispetto dei diritti per ogni detenuto».

LA SEDUZIONE AUTORITARIA. Repressione del dissenso e diritti civili nell’Italia di oggi
di Lorenzo Guadagnucci, Nonluoghi libere edizioni, 2005
Il G8 di Genova del 2001 è stato uno choc per il paese. Non si era mai vista una così plateale sospensione dello stato di diritto. Quei fatti hanno impresso un’accelerazione a un fenomeno in atto da tempo nelle democrazie occidentali: la progressiva compressione delle libertà civili, la limitazione del diritto al dissenso. Gli attentati dell’11 settembre e le misure adottate nei mesi seguenti, a cominciare dal "Patriot Act" negli Usa, hanno dato un’ulteriore spinta a questa tendenza. In Italia si è assistito a una progressiva, silenziosa erosione delle garanzie costituzionali. Alla copertura politica assicurata ai responsabili degli abusi compiuti a Genova, si sono aggiunti via via l’accanimento giudiziario contro gruppi di attivisti, la mancata approvazione di leggi sulla tortura e il diritto d’asilo, la "riforma" che rischia di militarizzare i vigili del fuoco… Si sta formando nel paese un nuovo senso comune autoritario. Le destre stanno cavalcando l’onda lunga di Genova e dell’11 settembre, senza che la cultura democratica sappia porre argini a questa deriva. La sinistra è distratta, assente e spesso complice. Un tentativo d’analisi indipendente, senza complessi, di un fenomeno che attraversa la cronaca e comincia a radicarsi nella cultura politica del paese. Siamo alle soglie di una democrazia autoritaria?

IO, L’INFAME DI BOLZANETO. Il prezzo di una scelta normale
di Marco Poggi, Yema editore, 2004
Con la prefazione di Giuliano Giuliani e la postfazione dell’avvocato Giuliano Pisapia.
La biografia di Marco Poggi, l’infermiere che ha sollevato il caso delle violenze alla caserma Bolzaneto durante il G8 di Genova, nel luglio 2001. Marco Poggi racconta i giorni trascorsi nella caserma, ciò che ha visto e ciò che ha fatto. Parla poi delle conseguenze della sua testominianza, del prezzo di una scelta che gli era semnbrata normale, ma che gli ha cambiato la vita.
Nel testo, anche i ricordi della sua esperienza come infermiere nei manicomi e tanti aneddoti della sua infanzia e della sua giovinezza, per capire come e perché è nata in lui l’esigenza di raccontare la verità.

GENOVA, NOME PER NOME. Le violenze, i responsabili, le ragioni. Inchiesta sui giorni e sui fatti del G8
di Carlo Gubitosa Altreconomia-Terre di Mezzo-Berti, 2003
Due anni di lavoro per raccogliere e confrontare tutte le fonti, visionare tutti i filmati e gran parte delle foto scattate a Genova, leggere i documenti, le deposizioni, le perizie, sentire i testimoni, confrontare le rispettive "verità". Due anni di inchiesta a largo raggio che ora, alla vigilia dei processi per gli scontri e le violenze dei giorni del G8, finiscono in un libro di 624 pagine pubblicato insieme da Altreconomia e da Terre di mezzo (Editrice Berti). Una follia dal punto di vista dell’impegno e degli investimenti; ma una di quelle "follie" del giornalismo che hanno il pregio di avvicinarsi alla verità.
Autore Carlo Gubitosa, della rete telematica "Peacelink", ha vussto i giorni del G8 nell’ambito di un pool di giornalisti (Altreconomia, Terre di mezzo e poi Nigrizia, Redattore Sociale e altri ancora) che, in collegamento tra loro, hanno avuto il pregio di seguire a 360 gradi gli scontri di piazza, le violenze ma anche le proteste pacifiche, le azioni nonviolente, i convegni e i forum alternativi.
In quei giorni di due anni fa il frutto di tutto questo è stata un’agenzia indipendente su internet (qualcuno la ricorderà: "Altrinformazione" era la testata, che poi è rimasta per essere utilizzata anche in altre occasioni).
Ma poi sono rimaste le domande: come è potuto accadere che il 20 luglio un ragazzo di 23 anni, Carlo Giuliani, sia morto ammazzato da un carabiniere, Mario Placanica, ancora più giovane. Come è stato possibile ignorare l’esistenza del black bloc e, viceversa, come è stato possibile che centinaia di arrestati -moltissimi dei quali estranei a qualsiasi scontro- siano finiti in un incubo di violenza e soprusi come il "carcere temporaneo" di Bolzaneto.
O quello di Forte San Giuliano. E poi ancora i perché della mattanza alla scuola Diaz, le cariche contro i manifestanti inermi, in alcuni casi la vera e propria sospensione dello Stato di diritto.
Carlo Gubitosa ha avuto il pregio di trasformare questa "memoria" e la paura di quei giorni in una vera e propria inchiesta giornalistica. Così in questi due anni ha raccolto, letto, archiviato, sezionato tutti i documenti (scritti, visivi, elettronici, audio) che riguardano quei giorni. Ma, soprattutto, ha ricostruito le scelte e le responsabilità.
Il libro è un’inchiesta storica accurata, dettagliata, approfondita fino al limite della sopportazione. Ma è, soprattutto, un atto di passione giornalistica e civile. Adesso abbiamo bisogno dei nostri lettori: di quanti a Genova c’erano e non hanno smesso di ricordare, e di tutti coloro che non c’erano e, al di là delle semplificazioni ideologiche, vogliono ancora capire come sono andate le cose.

(16 luglio 2008)



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