Bologna, 8 mila in piazza: la fiaccolata si trasforma in corteo
Anche oggi migliaia di persone, tra insegnanti, genitori, studenti medi ed universitari sono scesi in piazza per continuare la mobilitazione contro il decreto Gelmini, in contemporanea con la discussione che si sta tenendo nell’aula di palazzo Madama.
Sono gli "orfani" della scuola pubblica che promettono anche per i prossimi giorni, quando il decreto sarà approvato, di continuare la lotta fino al suo ritiro e alle dimissioni della Ministra. Nemmeno la pioggia, a tratti battente, ha scoraggiato i manifestanti che si sono ritrovati sul crescentone di piazza Maggiore e, con centinaia di ceri, hanno composto una scritta eloquente: "Fermatevi".
Dopo circa una mezz’ora, la fioccolata si è trasformata in un corteo che ha percorso via Rizzoli, le strade della cittadella universitaria (Zamboni, Castagnoli, Moline, Augusto Righi), girando per via Indipendenza, per poi ritornare in piazza Maggiore.
I manifestanti hanno sfilato a lutto, stringendo in mano fiaccole e ceri funebri. Il corteo era accompagnato da alcuni trampolieri travestiti da "morte" (che arriva ad uccidere la scuola pubblica) e da un "cieco" (che non riesce più a trovarla).
C’era anche una bara, portata a spalla dagli studenti del Polo Artistico. Un gruppo di bambini ha sfilato invece con costumi da fantasmi. Poi, altre centinaia di babbi e mamme hanno sfilato con in mano dei lumini rossi.
Pur se la pioggia ha cominciato a scendere a catinelle, la maggior parte dei manifestanti è arrivata fino in piazza Maggiore, dove ha trovato ad attenderla la Banda Roncati che, al suono di Rosameunda, le ha dato il benevenuto.
Il prossimo appuntamento sarà per giovedì 30 ottobre: anche quel giorno, c’è da scommetterci, saranno migliaia le persone che sfileranno da Piazza Maggiore alla sede della Confindustria.
Ascolta l’intervista a Marzia (maestra delle scuole Longhena)
(29 ottobre 2008)
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